Cairo: “Il calcio italiano ha perso treni importanti in questi dieci anni”
Le parole di Urbano Cairo a margine dell’evento di presentazione del Festival dello Sport
Urbano Cairo, presidente di RCS e del Torino, era presente questo martedì mattina all’evento di presentazione del Festival dello Sport, l’evento organizzato da La Gazzetta che si terrà a fine settembre a Trento. Intervenuto ai microfoni di Sky al termine del suo intervento, ha rilasciato parole importanti sul calcio italiano.
Cairo: “I cambiamenti servono. Il calcio italiano ha preso treni importanti”
Queste le parole di Cairo: “Si fanno sempre tanti discorsi, poi però passa il momento… l’anno scorso poi ci fu la grande impresa degli Europei che ha fatto dimenticare un po’ tutto. Però i cambiamenti servono: il calcio italiano ha preso treni importanti in questi dieci anni“.
Cairo poi si è spiegato in maniera precisa: “Come diritti televisivi, nel 2012 eravamo secondi solo all’Inghilterra. Oggi siamo dietro anche alla Spagna e alla Germania, oltre che all’Inghilterra ovviamente. Quindi abbiamo meno risorse per fare quegli investimenti che sarebbero fondamentali: dagli stadi ai vivai. Ci vuole dunque un aiuto da parte di chi governa il calcio italiano, per fare quelle cose che in altri Paesi hanno funzionato benissimo, tipo le Academy in Francia, in Belgio e in altri Paesi. Oggi quella è la parte dalla quale dobbiamo ripartire in maniera molto forte, pur non avendo quelle risorse importanti che altri hanno, perché hanno molti più clienti rispetto a noi. Ad esempio: una squadra neopromossa in Premier League ha gli stessi diritti tv che ha la prima squadra in Italia, forse anche qualcosa in più. Questo è un problema”.
“Il Toro era noto per vincere almeno lo scudetto dei bilanci, ora invece…”
Poi, ha concluso: “Il calcio, anche a causa della pandemia, ha subito danni pesanti e si vedono anche sui bilanci. Il Toro era noto per vincere almeno lo scudetto dei bilanci, ma abbiamo fatto malissimo ora, perdendo un sacco di soldi. Il Covid ci ha danneggiati: oggi si deve cercare un calcio sostenibile. Questo va ripensato come sistema“.