Cagliari, il club manager Muzzi: “Joao e Nandez? Io rimasi dopo la retrocessione, ma non siamo tutti uguali”
Il club manager del Cagliari, Roberto Muzzi, ha parlato in conferenza stampa del futuro di Joao Pedro, Nandez e Pavoletti
A 51 anni Roberto Muzzi è tornato a casa. A Cagliari, per il suo Cagliari. L’ex attaccante è il nuovo club manager della società rossoblù. Davanti a microfoni è palpabile la sua emozione: “A questa squadra devo tutto. La mia carriera, la mia famiglia. A Cagliari sono diventato uomo. Stamattina mi sono svegliato con una tensione incredibile in attesa della conferenza stampa. È questo l’effetto che il Cagliari ha su di me. Fosse per me rimetterei le scarpe e andrei in campo, ma davvero non ce la faccio”.
Muzzi su Joao Pedro e Nandez: “Quando retrocedemmo io decisi di restare, ma non siamo tutti uguali”
Un sorriso prima delle inevitabili domande sui pezzi pregiati del Cagliari, protagonisti del mercato: “Al termine della stagione 1996/1997 decisi di restare per riportare la squadra in Serie A. Mi sentivo colpevole per la retrocessione e rimasi, ma non tutti siamo uguali. Spero che Joao Pedro e Nandez restino, ma non si può sapere. Li ho visti motivati, si stanno allenando bene e con voglia. Vedremo. In ogni caso troveremo la soluzione migliore, sia per noi, sia per loro. Di mercato però non voglio parlare: compete al direttore Stefano Capozucca”.
Muzzi incorona Pavoletti: “Caratteristiche diverse dalle mie, stesso cuore”
In dubbio la permanenza di Joao Pedro e Nandez, il Cagliari dovrebbe invece ripartire da Pavoletti: “È un ottimo giocatore e lo ha dimostrato nonostante tutti i problemi che ha avuto. Ha voglia di restare e farebbe comodo al Cagliari. Gli darò dei consigli, anche se abbiamo caratteristiche differenti. L’unica che ci accomuna è mettere il cuore in campo. Chi verrà al Cagliari dovrà dare il massimo per questa maglia”.
Muzzi e Giulini: “Sta soffrendo perché è il primo tifoso del Cagliari”
A spada tratta la difesa del presidente Tommaso Giulini, che gli ha affidato il ruolo di trasmettere allo spogliatoio il senso di appartenenza: “Sono pronto. Il presidente mi ha cercato non solo in questi mesi. Sono anni che messaggiavamo perché io sono tifoso del Cagliari. Mi ha dato una grandissima gioia facendomi tornare. Finalmente sono qui e farò di tutto per proteggere la squadra, ma il primo che sta soffrendo è il presidente che mette i soldi come un tifoso amareggiato. Starà a noi restituirgli fiducia vincendo le partite. Erano tanti anni che volevo tornare a Cagliari e mi ci ha riportato Giulini”.