Brugge agli ottavi, i protagonisti: lo “scarto” del Barça, il quasi milanista e l’erede di CDK
Le storie dei giocatori del Bruges primo in classifica in Champions League e qualificato agli ottavi: da chi è stato sospeso a scuola al giocatore odiato dai tifosi del Celtic
Chi pochi giorni prima di arrivare in prima squadra è stato sospeso a scuola. Chi si è fatto dedicare uno striscione d’odio dai tifosi del Celtic. E chi è stato una leggenda del Liverpool. Tutto questo è solo una parte del Club Brugge che vola in Champions League. 10 punti nelle prime quattro partite del girone, primo posto in solitaria e qualificazione agli ottavi di finale in cassaforte con due giornate d’anticipo. La sorpresa di questo inizio di stagione europea sono i nerazzurri, nonostante la partenza di De Ketelaere direzione Milan. Ma chi sono i protagonisti di questa favola.
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Bruges: l’escluso Noa Lang e Mignolet
La partenza di CDK rischiava di mettere in difficoltà la squadra belga. Eppure il Brugges ha già trovato il suo sostituito. E non è Noa Lang. Dopo un’ottima stagione, l’olandese in estate aveva rassicurato tutti dicendo che avrebbe lasciato il club. Però, nonostante le tante dichiarazioni d’addio, l’olandese è rimasto in Belgio, finendo anche ai margini. 6 presenze in campionato quasi sempre da subentrato e 0 partite in Champions. E se l’erede di CDK non è Lang, ecco che spunta Cisse Sandra. Trequartista, classe 2003, in patria lo considerano l’erede perfetto di De Ketelaere. Punto fermo della nazionale belga Under 19, ha già esordito in Champions nella partita contro il Bayer Leverkusen.
Per un talento in produzione, ce n’è un altro che si sta affermando. È Ferran Jutglà, attaccante classe ‘99 che sta trascinando il club. 2 gol e 2 assist in 3 partite in Champions e capocannoniere in campionato. Dopo una vita in Catalogna tra Espanyol e Barcellona, ha scelto il Belgio per ripartire dopo la cessione dai blaugrana. Xavi lo aveva anche fatto esordire, ma il Barcellona ha deciso di “scartarlo”. Come era successo a Mignolet dopo l’arrivo di Alisson al Liverpool. 6 anni con i Reds e una Champions League da secondo portiere. Con il ritorno in Belgio dopo 9 anni, il portiere si è ripreso un posto al centro e ora a 35 anni vive una seconda giovinezza.
Bad Boys
C’è anche chi fuori dal Bruges non è così amato, chi dai professori, chi dai tifosi del Celtic. Nel primo caso si parla del 17enne Jorne Spileers. Nel giro di pochi giorni ha esordito prima in campionato poi in Champions League nell’ultima partita contro l’Atletico Madrid. In tutto ciò, pochi giorni prima dell’arrivo tra i “grandi”, è stato sospeso da scuola per aver lanciato delle castagne ai compagni. Più dura la situazione per Boyata, che si è messo contro una tifoseria non facile come quella del Celtic. Tutto accade nel 2019 quando l’ex Manchester City fa di tutto per non rinnovare il contratto con gli scozzesi. I tifosi non la prendono bene e gli fanno uno striscione: “Boyata, not fit to wear the jersey”, Boyata, non è in grado di indossare la maglia. Nella stessa partita segna il gol vittoria per il Celtic. Rivincita istantanea.
Little Italy
C’è anche un pizzico d’Italia in questa favola portato da Skov Olsen. Non il tipico cognome di Roma, ma il danese ci è passato in Italia con la maglia del Bologna. Una buona parentesi dopo aver impressionato tutti al Nordsjelland. La semifinale degli Europei con la Danimarca l’ha lanciato nel grande palcoscenico e ora si afferma in Champions League. A proposito di Danimarca, c’è anche Raphael Onyedika che sta dicendo la sua con i nerazzurri. Arrivato dal Midtjylland nell’ultima sessione di mercato, il centrocampista era stato a lungo corteggiato dal Milan che aveva fatto anche un’offerta per lui. I rossoneri hanno deciso poi di virare su Vranckx e il nigeriano ha scelto il Bruges.
Nelle ultime sette partecipazioni, il Club Brugge non ha mai superato la fase a gironi della Champions League. Investimenti giusti, scommesse e quel pizzico di sregolatezza che serve sempre: ora il Bruges può sognare.