Bjarnason e una prima storica rete all’europeo: l’Islanda fa festa e sogna con il suo vichingo
Akureyri, seconda città d’Islanda abitata da 17 mila anime. Particolarità? Il sole non tramonta mai, rendendo il luogo noto come la “città dal sole di mezzanotte”. Niente buio, sempre e solo luce: la stessa che il movimento calcistico islandese ha ritrovato dopo anni scuri.
Luce sancita da uno degli abitanti più illustri di questo porticino sperduto in un angolo glaciale di terra: parliamo di Birkir Bjarnason, centrocampista del Basilea e vecchia conoscenza del calcio italiano, post esperienze con Pescara e Sampdoria. La sua rete del definitivo pareggio con il Portogallo è direttamente finita nella storia dell’Islanda: primo gol nella fase finale di una manifestazione primo centro personale nella storia di un giocatore del Basilea all’europeo.
Destro al volo su un buco clamoroso di Vierinha, che ha fatto esplodere un paese intero, per il settimo sigillo personale in campo internazionale con la propria nazionale. Bello tanto, importante di più. E non solo per l’Islanda: la vetrina dell’europeo potrebbe sponsorizzarlo versi nuovi lidi. Ci sta pensando concretamente Urbano Cairo, che vorrebbe riportarlo al Torino. Ma adesso la parola d’ordine per Bjarnason è l’Islanda: avanti tutta con la luce di un paese intero. Verso l’infinito, chissà. Ma per la qualificazione, Bjarnason e compagni ci sono per davvero.