“We stepped up!”: il Birmingham torna in Championship anche grazie a Tom Brady

Il ritorno del Birmingham in Championship. Stansfield e May tra i protagonisti, ma non solo
Se da una parte c’è l’Aston Villa di Emery che sta ritornando grande, dall’altro lato della città c’è il Birmingham che dopo essere retrocesso lo scorso anno ha prontamente riconquistato la promozione in Championship con cinque giornate d’anticipo.
Un percorso netto quello dei ragazzi guidati da Chris Davies visti i 95 punti ottenuti in 40 giornate. Un reparto offensivo che ha funzionato sin da subito e una difesa che grazie alle parate di Allsop e alla solidità del quartetto composto da Sampsted, Klarer, Bielik e Cochrane ha portato il Birmingham a subire per ora solamente 29 gol.
Ma chi c’è dietro questo grande successo? Idee, uomini di calcio, ma anche Tom Brady, vecchia conoscenza del football americano. L’ex quarterback è un socio di minoranza di Knighthead e possiede circa il 3% delle azioni del Birmingham. Non ha incarichi ufficiali, ma è a capo di un comunicato consultivo, collabora con lo staff tecnico e dirigenziale e ha messo a di disposizione il suo preparatore atletico per aiutare i calciatori. L’immagine di Brady, inoltre, è fondamentale anche ai fini commerciali.
Per il Birmingham, adesso, ci saranno da affrontare le ultime cinque partite di Championship per provare a superare la soglia dei 100 punti e anche l‘EFL Trophy, ossia un torneo dove partecipano le squadre di League One, League Two e giovanili della Premier League.
Chris Davies, il discepolo di Brendan Rodgers
Se il Birmingham ha stravinto il campionato è anche grazie al lavoro dell’allenatore Chris Davies. Solo 40 anni, non ha avuto una carriera da calciatore memorabile, ma le sue doti tattiche non possono passare inosservate. Brendan Rodgers lo ha portato spesso con sé durante la sua carriera, a partire dallo Swansea fino al Celtic, Leicester e soprattutto Liverpool. Rodgers lo ha istruito, ma Davies ha studiato e studia ancora oggi diversi profili come Roberto Martinez, Paulo Sousa e Pep Guardiola.
Nel 2023 la separazione con Rodgers per diventare assistente di Postecoglou al Tottenham, ma poi è arrivata la chiamata del Birmingham, la prima nella sua carriera da allenatore. All’interno del suo staff tecnico c’è spazio anche per Tom Huddlestone, ex centrocampista di Hull City e Tottenham. Perché anche dalle parti di St’Andrew’s c’è una grande tradizione di allenatori: da Zola a Harry Redknapp, fino a Steve Bruce.

Birmingham, investimenti importanti per tornare a grandi livelli
Il Birmingham ha fame di grande calcio. Nel 2023, la società di investimenti Knighthead acquista il club ma l’inizio non è dei migliori vista la retrocessione in League One (l’equivalente della Serie C italiana). Scottata e amareggiata, la proprietà ha prontamente investito in maniera importante sul mercato costruendo una squadra di un’altra categoria rispetto a qualsiasi altra avversaria, addirittura più forte del Wrexham di Ryan Reynolds e Rob McElhenney. Calciatori provenienti dalla Premier League come Stansfield, Tomoki Iwaka dal Celtic e Emil Hansson dell’Heracles.
Solamente due Carabao Cup in bacheca, la prima vinta proprio contro i rivali dell’Aston Villa nel lontano 1962-63. L’obiettivo del Birmingham, però, è quello di tornare a giocare in Premier League. L’ultima volta nel 2010-11, anno che portò alla retrocessione ma anche alla vittoria dell’ultima coppa di lega inglese che valse la qualificazione in Europa League terminata, poi, con l’eliminazione alla fase a gironi dietro a Brugge e Braga. La strada è ancora lunga, ma il Birmingham può finalmente tornare a pensare in grande.
A cura di Gerardo Guariglia