Berlusconi, trent’anni (e non sentirli) di successi da presidente rossonero: i ricordi del mondo Milan
20, 30, 28, 13. Stiamo dando i numeri? Più o meno: questi sono quelli di Silvio Berlusconi, che oggi, 20 (primo numero) febbraio festeggia trent’anni (ecco il secondo numero) da proprietario del Milan. Il 20 febbraio 1986 Silvio Berlusconi diventava padrone e presidente del Milan. Tre decadi di vittorie, trofei, gioie e tanti, tanti campioni. In trent’anni da patron Berlusconi ha portato il Milan a vincere in ogni dove, espandendo il marchio rossonero ben al di fuori dei confini italiani.
Ventotto trofei complessivi vinti (ecco il terzo numero), di cui tredici internazionali (quarto numero), hanno portato il Milan della gestione Berlusconi ad essere il “club più titolato al mondo”. Il dibattito su questa dicitura, apparsa in passato anche sulle maglie dei rossoneri, è sempre aperto, ma una cosa è certa: il Milan, in campo internazionale, ha vinto tanto, tantissimo, soprattutto grazie al proprio patron, che con i suoi investimenti ha reso il Milan la gloriosa squadra che è oggi. E’ impossibile non pensare ai grandi allenatori che si sono seduti sulla panchina rossonera: tra questi i più noti sono Capello, Sacchi, Ancelotti, Allegri.
Tanti i pensieri e gli auguri per la ricorrenza odierna, a partire dallo stesso Arrigo Sacchi, che si è espresso così sulle colonne de “La Stampa”: “Se il calcio italiano ha vissuto il miglior periodo dal dopoguerra in poi in coincidenza con l’avvento di Berlusconi, non è stato un caso.” E ancora: “Posso fare mia una frase di Chicco Evani che lo rappresenta alla perfezione: il presidente Berlusconi è stato così avanti che se si fosse voltato indietro avrebbe visto il futuro. E’ stato un innovatore e non solo, è riuscito ad abolire il vecchio dogma del calcio italiano, cioè vincere a ogni costo, per introdurre il concetto più appagante e impegnativo del “vincere, convincere e divertire” perché aveva capito che grazie alla bellezza del gioco e al merito riconosciuto degli avversari la vittoria sarebbe risultata amplificata.”
“Noi diventeremo il club più titolato al mondo e andremo in giro per conquistare i trofei più importanti. Noi siamo il Milan”. Disse così lo stesso Berlusconi a Cristian Brocchi in occasione del loro primo incontro, quando l’ex centrocampista aveva nove anni. Una previsione, una sentenza, quelle emessa allora da Berlusconi, condivisa oggi dall’attuale allenatore della Primavera rossonera sul proprio account Instagram. Franco Baresi, colonna, capitano e simbolo rossonero, ha invece voluto ricordare il trentennio Berlusconiano su Twitter così: “Trent’anni di presidenza Berlusconi innovazione e passione, un ciclo magico”.
Massimo Ambrosini, a Sky Sport, ha invece voluto parlare del Berlusconi…allenatore e motivatore: “I discorsi in spogliatoio: meravigliosi, c’erano sempre due cose che non mancavano mai. Una era il possesso palla, soprattutto quando si era in vantaggio negli ultimi minuti: tenere la palla sempre, non facendola mai vedere agli avversari e passandola dietro. E soprattutto, con il suo passato da allenatore, ci proponeva degli schemi su calcio piazzato: uno memorabile, nel quale propose alla squadra di presentarsi con 5 giocatori in area e 5 fuori. Ad un cenno prestabilito, i 5 fuori area dovevano entrare e i 5 in area uscire, creando una confusione totale che avrebbe portato sicuramente ad un calcio di rigore”. Il più grande? Forse, chi lo sa. Di sicuro il proprietario più longevo di tutta la Serie A. Trent’anni e non sentirli… Il Milan e Silvio Berlusconi: garanzia di storia, successi e trionfi.