Bellingham: “Non so se sono il migliore al mondo, ma lavoro per diventarlo”
Le dichiarazioni del classe 2003 del Real Madrid, che ha ricevuto il Golden Boy a Torino
Jude Bellingham è stato premiato a Torino, dove ha ricevuto il trofeo di Golden Boy 2023.
Il centrocampista del Real Madrid è intervenuto ai microfoni di Federica Lodi di Sky Sport e del direttore di Tuttosport, Guido Vaciago.
Bellingham vince il Golden Boy, le sue dichiarazioni
“Un onore per me unirmi al club degli altri vincitori, una serie di straordinari calciatori“, comincia l’ex Borussia Dortmund.
Bellingham prosegue: “Penso che il mio impatto al Real sia determinato anche dal giocare insieme a grandissimi compagni. Quando ho iniziato all’Academy del Birmingham ho affrontato subito la responsabilità, e l’ho sempre sentita. Mi ritengo fortunato per quello che ho potuto imparare dai calciatori con cui ho giocato“.
Miglior giocatore del mondo? “Piacevole sentirselo dire, ma conta aiutare i miei compagni. Cerco di crescere partita dopo partita, non sono sicuro di essere il migliore ma lavoro per diventarlo. Il Real è il miglior club al mondo, è un’opportunità eccezionale, di cui essere grati, quella di farne parte. Non tutti possono dire lo stesso“.
Sugli obiettivi con la nazionale: “Penso sia normale per queste squadre, Inghilterra compresa, voler vincere ogni competizione a cui si partecipa. La pressione è forte, le aspettative alte, non posso promettere nulla ma ce la metto tutta per dare il meglio“.
Bellingham poi parla delle fonti di ispirazione della sua carriera: “Tutti i vincitori di questo premio sono dei grandissimi. Forse il mio principale modello fra loro è Wayne Rooney, essendo inglese come me“.
Cosa avrebbe fatto Bellingham se non fosse diventato un calciatore: “Forse avrei studiato all’Università e fatto qualcosa in giro… non lo so, comunque sono fortunato per giocare a calcio e ringrazio la mia famiglia“. Un messaggio finale per i calciatori: “Essere un punto di riferimento per i giovani è una grande responsabilità. Non sono perfetto. Ai ragazzi posso dire di continuare a godersi il calcio con il sorriso“.