Auguri Totti, parla Ilary: “Spalletti uomo piccolo, Pallotta pensi prima di parlare. Il ritiro? Se non è quest’anno…”
“Auguri, amore mio“. E il regalo? “Questa intervista“, sorride lei. Che di nome fa Ilary e di cognome Blasi. Ma pure se la chiamate Totti vi risponde. Francesco domani ne fa 40, tondi tondi. “E ancora non so che cosa comprargli, forse gli faccio una busta coi soldi…”, racconta lei alla Gazzetta dello Sport. Un fiume in piena, Ilary: “Ma lui non sa niente di questa intervista, scrivete che è tutta farina del mio sacco”.
Primo capitolo: i figli. E si comincia da Cristian: “Mi scoccia tutta questa attenzione, non è giusto caricare un bambino di aspettative. Deve solo divertirsi. Lui paga il cognome, con uno diverso non se lo sarebbe filato nessuno”. Isabel ha pochi mesi, Chanel? “Vuole fare la veterinaria, casa nostra è uno zoo. Un cane, due gatti, un coniglietto… in arrivo anche le tartarughe! E d’estate i pappagalli”.
Secondo capitolo, il più importante: Francesco. Da ragazzino a 40enne, cambiato molto? “E’ normale, siamo cresciuti insieme. Per lui si sta per chiudere un ciclo, siamo quasi al capolinea. Non solo perché finisce di giocare (e se non è quest’anno è il prossimo), ma perché dovrà inizia un’altra vita. Depressione? Se ci va uno come lui, lo meno. Se l’è goduta abbastanza, ha pensato solo a giocare. Ora deve prendere le redini in mano, sa che inizia la vita da grandi. I giocatori sono sempre coccolati, ora le cose cambieranno. Io per tutti resterò la moglie di Totti, ma va bene così. Non è difficile. Inevitabilmente le future generazioni lo conosceranno meno”.
E poi ancora: la Roma, il ritiro e… Spalletti: “Non mi sono mai lasciata scalfire da quello che dicono gli altri, so che Francesco non deve dimostrare niente. I tifosi volevano il suo ritiro, ha fatto cambiare idea a tutti. Quando è stato mandato via dall’allenamento? Surreale, fantascienza. E’ stato cacciato da casa sua, e non si fa. Non mi sarei mai permessa una cosa del genere… Quando tornò gli dissi: “andiamo allo stadio, dobbiamo esserci”. E i tifosi hanno dimostrato che non lo avevano abbandonato. Spalletti? Le scelte calcistiche sono opinabili ma non si discutono, ma avrei qualcosa da ridere a livello umano. Nell’intervista alla Rai Francesco chiedeva solo rispetto, ed era giusto. In quel momento non glielo stavano dando. Non è uno polemico, lui parla col pallone. Non si fa così, lui si è sempre messo seduto con umiltà ad aspettare. Non critico la scelta tecnica, critico il comportamento umano e Spalletti è stato un uomo piccolo. E’ la verità, lui a parole ha detto anche cose stupende, ma a parole. E invece lo subisce. In un momento così difficile nella vita di un ragazzo che sta attraversando un passaggio importante, c’è modo e modo per comportarsi. È giusto proiettarsi nel futuro e provare a far grandi cose anche senza di lui, ma mi sembra che alla Roma rimanga ancora difficile… Io glielo auguro. Certo che si poteva essere più delicati e Spalletti sicuramente non lo è stato, non l’ha saputo guidare in un percorso umano. Io le persone le giudico anche da questo. Quindi voto basso, molto basso”.
E Pallotta? “Fammi stare zitta, sennò succede un casino… Mi verrebbe da dirgli: “Però anche la mente deve ragionare prima di parlare…”. Fino a quando giocherà Francesco? “E’ una cosa che deve sentire lui. Se non fosse a suo agio, sarebbe il primo a deporre l’ascia da guerra. Comunque anno più anno meno, ci siamo”. Sarebbe pronto anche ad andare all’estero? “Io lo seguo. USA o Arabia, è uguale”. E Totti allenatore? “Anche a me lui diceva di non essere interessato. Ci vuole pelo sullo stomaco, ma si cresce, i gusti cambiano. Figuratevi che prima non gli piaceva no i broccoli e adesso sì… Certo, resta goloso e appena può magari si mangia un gelato, ma quando l’ho conosciuto, a 24 anni, tutti i giorni si mangiava una schifezza, adesso è ovvio che non lo può più fare”. Parola di Ilary Blasi. E auguri, Francesco.
L’intervista completa in edicola con la Gazzetta dello Sport