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Manovra stipendi Juve, respinto il ricorso di Agnelli: resta l’inibizione di 10 mesi

Il Collegio di Garanzia del Coni ha respinto il ricorso di Andrea Agnelli per il caso manovre stipendi della Juventus: rimane l’inibizione di 10 mesi

Il Collegio di Garanzia presso il Coni ha respinto il ricorso di Andrea Agnelli sul caso manovre stipendi. L’ex presidente della Juve era stato condannato a 16 mesi di inibizione, poi ridotti a 10 dalla Corte federale d’appello, mentre gli altri dirigenti bianconeri avevano scelto la strada del patteggiamento. I giudici hanno rigettato il ricorso “perché in parte inammissibile e in parte infondato“. 

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Manovra stipendi, inibizione di 10 mesi confermata per Agnelli

L’udienza per il ricorso di Andrea Agnelli inizialmente era in programma per il 6 novembre 2023 alle 14.30, ma era stata poi rinviata proprio a oggi, venerdì 19 gennaio.

 

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Di seguito, la nota completa del Collegio di Garanzia: “Il Collegio di Garanzia dello Sport, all’esito della sessione di udienze a Sezioni Unite, tenutasi in data odierna e presieduta dalla Presidente, avv. Gabriela Palmieri ha respinto, perché in parte inammissibile e in parte infondato, il ricorso iscritto al R.G. ricorsi n. 82/2023, presentato, in data 5 ottobre 2023, dal dott. Andrea Agnelli contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e la Procura Federale della FIGC avverso la decisione n. 0032/CFA-2023-2024 della Corte Federale di Appello della FIGC, Sezioni Unite, emessa in data 28 agosto 2023 e depositata in data 6 settembre 2023, nell’ambito del procedimento Prot. 27907/336pf22-23/GC/gb e n. 0017/CFA/2023-2024, con la quale, in parziale accoglimento del reclamo del suddetto ricorrente avverso la decisione del Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare n. 0011/TFNSD-2023-2024 del 10 luglio 2023, depositata il 20 luglio 2023 (che aveva irrogato, nei confronti del dott. Agnelli, la sanzione dell’inibizione per la durata di 16 mesi e dell’ammenda per € 60.000,00 in relazione ai capi A e B, disponendo invece il proscioglimento del deferito in relazione al capo C), è stata riformata la decisione di primo grado e, per l’effetto, irrogata, nei confronti del dott. Agnelli la sanzione dell’inibizione della durata di 10 mesi e la sanzione dell’ammenda di € 40.000,00; ha, altresì, disposto che le spese seguano la soccombenza, liquidate in € 2.000,00, oltre accessori di legge, a carico del resistente”.

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La sentenza nei confronti di Agnelli, immediatamente esecutiva, era stata emessa nel mese di luglio 2023 e pronunciata dal tribunale federale presieduto da Carlo Sica per il secondo filone figlio dell’inchiesta Prisma. Nel mese di agosto, l’inibizione era stata ridotta dalla Corte d’Appello Federale da sedici a dieci mesi con anche una riduzione dell’ammenda