Aggressione al Foggia, Tommasi e Fares: “Stiamo chiedendo il rinvio della gara di Coppa Italia”
Parole chiare e decise. Sono quelle pronunciate dall’attuale presidente dell’associazione calciatori Damiano Tommasi, in merito ai fatti accaduti al Foggia: “Il nostro obiettivo è far passare l’idea che non e’ normale che si possa essere contestati quando si perde, non è normale subire delle minacce. In Italia – continua Tommasi ai microfoni di RadioUno – è una cosa normale che quando non arriva il risultato ci sia qualcuno da punire. C’è chi usa dei metodi condivisibili e chi no, ma il concetto del “punire chi perde” è diffuso, non solo fra i tifosi.
Se guardiamo ai maggiori campionati esteri tutto questo non avviene. È ovvio che ci sono delle eccezioni anche li, ma non c’e’ l’abitudine al fatto che una squadra che va male deve avere una punizione, che sia un ritiro punitivo o aggressioni o intimidazioni. A Terni tre giocatori si sono visti colorare l’auto sotto casa, sono messaggi che non devono far parte della nostra professione”.
Entrando più nello specifico di quanto accaduto a Foggia, Tommasi continua: “Chiederemo il rinvio della partita di domani di Coppa Italia per normalizzare la situazione a Foggia. Un po’ di tempo in più aiuterà ad assorbire la violenza psicologica subita dai ragazzi. Cinque minuti – il riferimento al ritardo del calcio d’inizio come atto di solidarieta’ per i giocatori del Foggia – possono essere pochi ma è importante che la Lega Pro si sia messa a disposizione per lanciare un messaggio diverso”.
Sulla stessa linea di pensiero anche il Presidente del Foggia, Luca Fares: “Nella nostra società, i giocatori sono come dei figli e pensare che potessero essere allo sbando davanti a dei criminali ci ha colpito moltissimo. Abbiamo deciso di andare avanti per non darla vinta a questa gente ma, ribadisco, se si dovesse ripetere un episodio del genere, noi faremo un passo indietro. Il rinvio della gara di Coppa Italia? Oggi ho parlato con Gravina. Stiamo cercando di spostarla anche se pure quello significherebbe darla vinta a quella gente. Decideremo tutti assieme, noi saremmo propensi a giocare la partita”.