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Abodi: “Juventus? Non trasformiamo il processo in una partita”

Le parole del Ministro dello Sport Abodi sul caso Juventus e non solo

Andrea Abodi è intervenuto al programma radiofonico “La politica nel calcio” su Radio Gr Parlamento. Il ministro dello sport ha paralto di diversi argomento: dal processo della Juventus agli oriundi. Di seguito le sue dichiarazioni principali. 

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Sul processo che dovranno affrontare i bianconeri: Il rischio è quello di trasformare il processo penale e sportivo quasi in una partita di calcio, nella quale si confrontano le squadre. Al centro ci sono delle regole e dobbiamo fare in modo che queste vengano conosciute, rispettate e là dove non sono rispettate si intervenga Qui si viene interpretati ogni volta, a seconda delle circostanze e delle squadre dovremmo stare tutti dalla stessa parte. Le regole sono uguali per tutti, non c’è una doppia morale e chi sbaglia paga“. 

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 “Oriundi? Vanno accolti con favore ma…”

Poi, sugli oriundi in Nazionale: “Sono un valore di carattere sportivo, ma non solo, che va accolto sempre con favore. Credo ancora nella possibilità di estrarre quello che c’è in Serie A troppo spesso in panchina: le nostre Primavere sono insopportabilmente troppo piene di stranieri, non perché ci siano troppi stranieri ma perché non ci sono italiani. Non posso immaginare che questa scuola si sia improvvisamente esaurita. Ci vuole più coraggio e lungimiranza. Anche noi dobbiamo dare qualcosa di più magari con incentivi“. 

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 “Sugli stadi italiani…”

Infine, sugli stadi in Italia: “Si tratta di una valorizzazione del patrimonio pubblico. Serve un modello di partecipazione di carattere finanziario, ho lanciato l’idea del fondo immobiliare stadi, dove anche le amministrazioni comunali possono e debbono fare la loro parte.Torino è uno stadio all’avanguardia, Roma e Milano dovranno essere migliorati, su Milano ci sono idee diverse. Per gli stadi che restano servono circa 1,5 miliardi, ma il punto è il ruolo nella città, non credo sia un costo ma un investimento remunerativo. Dovranno essere stadi sicuri, accessibili, nel rispetto dell’ambiente e intelligenti dal punto di vista della tecnologia”.