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A tutto Paredes: “La predizione di papà, l’idolo Redondo, la mia voglia di Roma: vi dico tutto”

Dall’Empoli alla Roma, biglietto di ritorno e una valigia piena di speranze per Leandro Paredes, che ha parlato tramite le colonne dell’AS Roma Match Program, a due giorni dalla sfida di Campionato con la Sampdoria. Tanti gli argomenti trattati dal difensore, la Sampdoria del suo mentore Giampaolo, della Roma, ma anche della sua infanzia e di un suggerimento non ascoltato:

“Giampaolo è un grande allenatore. A Empoli abbiamo avuto un bel rapporto, sono molto contento di ritrovarlo. È stato lui che, dopo una settimana che ero ad Empoli, mi ha messo al centro del centrocampo. Penso che abbia fatto una scelta giusta e lo devo ringraziare perché mi ha dato tanta fiducia. A distanza di qualche tempo credo di aver fatto la scelta giusta e mi sento a mio agio in questo ruolo”. Ruolo che in tempi non sospetti gli predisse una persona a lui molto vicina: “Mio padre mi disse che il ruolo di regista sarebbe stato il mio in futuro. Giocava a calcio pure lui e non si sbagliò”.

E forse questo ruolo di regista ce lo aveva nel sangue, pur non sapendolo, visto il modello al quale si ispira: “Fernando Redondo, argentino come me, è stato tra i più forti nel ruolo. Ho scelto per questo la maglia numero 5″. Come Falcao, vero e proprio mito romanista nel ruolo di regista. E in quella posizione Paredes vuole imporsi nella Roma di Spalletti: “Mi hanno fatto molto piacere le sue parole, devo ripagare la fiducia che mi ha dato con i miei comportamenti in campo. Dando il massimo e lavorando bene in allenamento per migliorare soprattutto nell’aspetto difensivo”.

Roma ma anche mercato, visto che per tutta l’estate il suo nome è stato al centro di molte voci: “La mia scelta è sempre stata di rimanere e per fortuna ci sono riuscito”. E proprio dal mercato è arrivato l’addio di Pjanic, specialista delle punizioni della Roma. Paredes però vuole sostituirlo degnamente: “Cerco di migliorare ogni giorno con i miei compagni che rimangono a calciare con me per poter fare bene in partita. Il più forte? El Shaarawy, ma anche Iturbe è forte. Spero di poter realizzare qualche gol quest’anno”.

Poi tanti complimenti per i compagni. Mario Rui che “E’ un giocatore molto forte, con una grande personalità. Spero possa tornare più forte di prima”. Ma anche Strootman suo compagno di reparto: “Anche lui è fortissimo ed è un bravissimo ragazzo”. La sconfitta con il Porto rimane però una grossa ferita: “Insieme al pareggio con il Cagliari erano due risultati che non ci aspettavamo. L’abbiamo presa male, pensavamo di fare un’altra partita, però ora pensiamo solo al futuro, perché conta solo lavorare e fare bene nelle prossime gare”.