Ancelotti e l’ossessione di Cristiano: “Vuole essere il primo! Faceva il bagno ghiacciato alle tre del mattino nonostante Irina”
L’avventura di Carlo Ancelotti al Bayern Monaco è ormai prossima all’avvio. A poche settimane dall’inizio dell’avventura tedesca, l’allenatore italiano ha parlato sulle colonne del quotidiano americano “Financial Times”. Ancelotti ha parlato della nuova tappa della sua carriera in Germania, in un nuovo campionato, con una “big” europea, ma soprattutto a contatto con una nuova lingua, che lo stesso allenatore definisce “la più difficile di tutte. A volte i verbi sono all’inizio della frase, a volte alla fine. E’ davvero difficile”.
Lingua a parte, il Bayern Monaco sarà l’ennesima avventura in un club di primissimo piano, come lo sono state le sue avventure alla Juventus, al Milan, al Real Madrid, al PSG o al Chelsea. Per Ancelotti ogni squadra è diversa: “I club a volte sono come una famiglia, per esempio al Milan, oppure come un’impresa, come la Juventus. Il Bayern? Non ho avuto molte riunioni con loro, però credo siano più come una famiglia. Hanno molti ex giocatori nel loro organigramma e il club al 70% è di proprietà dei suoi membri”.
Anche al Bayern avrà a disposizione tantissimi campioni, come è sempre avvenuto nella sua carriera in panchina. Ancelotti però non manca occasione per ricordare l’estrema professionalità, ai limiti del maniacale, di Cristiano Ronaldo: “Lui era capace di rimanere fino alle tre del mattino a Valdebebas per curare il suo corpo con bagni ghiacciati, anche se la compagna Irina lo stava aspettando a casa. A lui non importano i soldi, a lui interessa solo essere il numero uno”.
Infine l’allenatore italiano ricorda un aneddoto tra lui e Drogba. Ancelotti all’esterno ha sempre fornito un’immagine di sé molto calma e pacata, quasi bonaria. Ma come spesso raccontato poi dai suoi giocatori, all’interno dello spogliatoio, la disciplina era fondamentale: “La felicità sta nel lavoro e nel rapporto con i giocatori. Non mi interessa quello che dice la stampa . Ci sono cose sulle quali si può essere flessibili con i giocatori e altre no. – ha continuato Ancelotti – Se un mio giocatore mi dice: ‘Mister, abbiamo una settimana dura, possiamo rimanere a letto un’ora in più?’, io dico ok. Ma quando abbiamo una riunione pre-partita il giocatore deve essere puntuale. Ai tempi del Chelsea avevo fissato un incontro alle 10.30 e Drogba non c’era. Non so se per colpa del traffico o cosa, arrivò alle 11.00. La partita non la giocò….”.