La stagione del calcio italiano non è ancora finita. Oltre ai play-off e ai play-out, ci sono i verdetti dei campionati giovanili da assegnare, in primis quello della categoria Primavera. E' in corso, infatti, in Emilia Romagna la final eight. Ha aperto le danze Inter-Palermo, i nerazzurri hanno trionfato per 5-4 ai calci di rigore dopo l'emozionante 3-3 registrato al termine dei tempi supplementari. La partita è stata vibrante, giocata su ritmi abbastanza alti sin dai primi minuti, ma la luce al "Braglia" di Modena si è accesa al 69'. Esce Bonfiglio, entra Lo Faso, il cambio deciso da mister Bosi che trasforma l'economia del match. Il risultato era di 1-1, il Palermo era già andato una volta in vantaggio con il gol di Ferchichi al 6' raggiunto da Manaj all'11'. Dopo nove minuti, Lo Faso timbra il cartellino e illumina gli spettatori allo stadio con un sinistro da posizione defilata che fulmina Radu. Il Palermo si fa ancora pareggiare, è sempre Manaj dopo due minuti a regalare il momentaneo 2-2 ai suoi. Lo Faso non ci sta, però, e ai supplementari inventa un'altra giocata d'alta scuola: controllo in un fazzoletto, dribbling e grandissimo destro che sembra lanciare il Palermo verso il passaggio del turno ma l'Inter di Vecchi non molla e al 106' con un'incornata di Kouame trova il pareggio che prolunga la sfida ai rigori. Vince l'Inter, condanna il Palermo proprio Lo Faso che spedisce il suo tiro dal dischetto sulla traversa, ricordando Di Biagio a Francia '98. Aveva ragione De Gregori, "non è da questi particolari che si giudica un giocatore, ma dal coraggio, dalla fantasia", le qualità che Lo Faso ha dimostrato ancora una volta di possedere nella sfida contro l'Inter.
Ma chi è Simone Lo Faso? Talento classe '98 che, come tanti ragazzi del Sud Italia, ha affinato le sue qualità tecniche giocando per strada. Dà i primi calci ad un pallone in un parco giochi, in un campetto improvvisato con gli amici. Simone affronta anche i più grandi senza alcuna paura e si rende conto di avere del talento. La distanza tra casa sua e il centro sportivo della scuola calcio più vicina rendono inizialmente tutto complicato ma Simone molto presto cambia casa e si trasferisce in un'altra zona di Palermo. Lo Faso comincia così ad otto anni il suo percorso calcistico alla Vis Palermo, realtà in cui milita solo un anno perchè l'allenatore Diego Tutrone, consapevole del suo talento, lo porta al Palermo. L'avventura in maglia rosanero parte nella categoria Pulcini ma all'età di quattordici anni, quando dovrebbe essere firmato il vincolo pluriennale, Lo Faso decide di lasciare la Sicilia. Sono tanti i club che provano a soffiarlo, ci riesce il Siena, società in cui milita due stagioni, fino agli Allievi Nazionali, prima di lasciare la Toscana visto il fallimento della società bianconera. Simone ritorna al Palermo, dove stavolta sembra regnare un'atmosfera completamente diversa. Giuseppe Scurto, allenatore degli Allievi, lo mette a suo agio e Simone tira fuori tutte le sue qualità trascinando il Palermo alla final eight e conquistando le convocazioni prima in Under 16 e poi in Under 17. In questa stagione il salto in Primavera con sette gol in trenta presenze e l'attenzione costante del ct Baronio che l'ha reso un punto fermo anche della Nazionale Under 18.
Simone adesso non vuole fermarsi, sogna il "Barbera", vuole continuare ad incantare tutti con le sue giocate, come ieri sera al "Braglia". Perchè tanto ha ragione De Gregori, non è dai particolari che si giudica un giocatore...
Staff: Ciro Troise