Dal fallimento alla Serie C nel giro di due anni: il Monza si è rialzato in fretta nel segno di Antonelli e Zaffaroni
Giacomo Chiuchiolo 29 Settembre 2017Foto www.monza1912.it
Questione di intuizioni, come quella che ha portato al Monza Cori, l’acquisto a cui è più legato Antonelli: “Mi sono mosso con grande anticipo e sono andato personalmente a trattare dal presidente del Sant’Arcangelo, che è rimasto molto sorpreso della mia visita. La trattativa che più di tutte mi ha lasciato l’amaro in bocca? Quella per Colombi, per cui avevamo un accordo verbale, ma il giocatore ha poi deciso di accordarsi con il Piacenza”. Poco male, perché alla fine il Monza è stato ugualmente protagonista di un campionato esaltante, guidato Marco Zaffaroni: “Rispetto allo scorso anno la squadra è cambiato poco, abbiamo portato molti ragazzi che erano con noi in D e ne abbiamo aggiunti altri proveniente sempre da quel campionato – Ha affermato Zaffaroni ai microfoni di Gianlucadimarzio.com – Approccio? Ancora oggi c’è tensione positiva, c’è quell’adrenalina che ti fa giocare bene le partite e che dobbiamo continuare ad vere per il resto della stagione”.
Questa la ricetta dell’avvio positivo del Monza. Merito anche del feeling tra l’allenatore e il direttore sportivo Antonelli. Destino incrociato il loro: prima compagni di squadra, ora di nuovo insieme al Monza, dove entrambi hanno avuto un passato da calciatori: “Condividiamo tutto, ci troviamo bene e questo è stato facilitato anche dal fatto che ci siamo conosciuti in passato come compagni di squadra. Il Monza? Sono molto affezionato a questa squadra, anche perché nei 4 anni in cui ci ho giocato abbiamo fatto grandi cose come conquistare due finali playoff. Per questo quando sono arrivato come allenatore sono stato accolto molto bene, i risultati positivi poi non hanno fatto altro che migliorare le cose”. Un avvio positivo che non deve però distogliere dall’obiettivo primario: “Dobbiamo volare bassi, ma non perché voglia spegnere l’entusiasmo, ma perché so che questo mondo dopo una vittoria può darti molta visibilità ma allo stesso tempo può togliertela con la stessa facilità”. Per questo ripete spesso una frase alla squadra per caricarla: “Gli dico che le cose si apprezzano soprattutto quando non si hanno, per questo ora che abbiamo l’opportunità di giocarci questa grande possibilità dobbiamo fare il massimo per continuare a poterla vivere”. E quando gli chiedono qual è la cosa che lo rende più orgoglioso da quando ha iniziato a fare l’allenatore risponde così: “Essere riuscito a portare in Serie C dei ragazzi che sono con me da tanto tempo. Ragazzi che molti credevano fossero adatti solo alla Serie D. ma che col tempo hanno dimostrato di poter prima conquistare la serie C e dopo di poterla giocare tranquillamente”. Ci crede Zaffaroni, vuole ripetere quanto di buono fatto lo scorso anno e l’avvio non può far altro che ben sperare.