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Bologna-Fiorentina, partita da vincere in campo e…sugli spalti: come nasce la coreografia

Torna il derby dell’Appennino, una sfida che sa di storia, di scudetti, magari un po’ impolverati e di tante pagine scritte sul campo e anche sugli spalti. Non tutte belle, alcune anche tragiche. Ma il sapore che ha la partita tra Bologna e Fiorentina è qualcosa che riporta…all’antico. Sotto le Due Torri la data di questa gara è segnata con un cerchietto rosso sul calendario. E i tifosi rossoblù sisono mobilitati da mesi. Ad accompagnare l’ingresso in campo delle squadre la curva Bulgarelli si esibirà in una maestosa coreografia, figlia di un lavoro che viene portato avanti da mesi. E noi questa impresa ce la siamo fatta raccontare proprio da loro, dagli ultras.

“L’idea di fare qualcosa nasce dopo la coreografia che facemmo il 7 maggio scorso contro il Milan – racconta Gianluca, “Kappa” per i compagni della Bulgarelli – Per realizzarla infatti avevamo fatto una sorta di raccolta fondi attraverso la vendita di magliette che ci aveva lasciato la possibilità di coprire le spese anche per un’altra iniziativa”. Al termine del campionato scorso, quindi, i gruppi della curva si lasciano con l’obiettivo di pensare a come e quando realizzare un nuovo spettacolo sugli spalti del Dall’Ara. “Ad agosto abbiamo cominciato a riunirci – prosegue – la prima idea è stata quella di organizzarla per il compleanno del Bologna che coincideva con il giorno della partita contro il Genoa. Ma siccome col Genoa ne avevamo fatte altre, abbiamo scelto di spostarla a quella successiva, appunto contro i viola”. Da allora ogni settimana le riunioni, con due o tre rappresentanti di ogni gruppo della curva nella sede dei Forever Ultras a due passi dal Dall’Ara.

Prima si decide come realizzarla, quale disegno mettere in scena. Poi si passa al come. Si parla, si discute, ci si confronta e soprattutto si cerca di chiamare a raccolta il maggior numero di persone: “Il compito è complesso: pensate che per la coreografia del centenario del Bologna si sono messe al lavoro 500 persone che tolgono tempo al loro lavoro, alle loro famiglie”. Per quella di Bologna-Fiorentina sono un centinaio: ci si divide in sezioni che si occupano di ogni aspetto, dalla gestione del bandierone realizzato per la partita col Milan ai volantini da distribuire il giorno della partita con le spiegazioni per il pubblico; dai cartoncini che dovranno essere alzati al momento giusto ai preventivi e al pagamento dei fornitori: “Tutto viene fatto in funzione della riuscita perfetta della coreografia – racconta Kappa – E non è semplice. La tensione che si respira il giorno della gara è altissima perché c’è sempre la paura che qualcosa non vada. Per spettacoli come questo non c’è la possibilità di fare delle prove, tutto deve riuscire al primo colpo”.

La mattina della partita, intorno alle 10, i rappresentanti della curva sono già allo stadio per cominciare la preparazione sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine: “Con loro c’è chiarezza: facciamo tutto in modo che non ci siano problemi di sicurezza. Pensate che il bandierone srotolato prima della gara col Milan, lungo 90 metri per 40 d’altezza è stato realizzato in materiale ignifugo proprio per evitare problemi. Con loro c’è una sorta di patto non scritto, si collabora su questi aspetti”. L’anima e l’orgoglio ultras riemergono potenti, quando si parla di un possibile aiuto da parte della società Bologna: “No, non c’è mai stato: non lo abbiamo chiesto e non lo chiederemo”. Nessuna sponsorizzazione, quindi? “No, mai. Per il centenario una banca del territorio si offrì di pagare completamente la coreografia ma noi ci rifiutammo. Sappiamo che altre curve accettano le sponsorizzazioni. Ma la nostra è una scelta ideologica, le cose le facciamo con le nostre forze”. La forza di migliaia di persone che anche contro la Fiorentina cercheranno di essere il dodicesimo uomo in campo.

Di Marco Merlini