Smartphone in mano, lo StarHotels e la corsa in ascensore: Favilli, storia di un gol (e un affare) ‘last minute’
Nino Caracciolo 13 Dicembre 2016(Andrea Favilli allo StarHotels)
Tanto che Massimiliano Allegri gli ha già fatto conoscere la Serie A, contro il Frosinone al Matusa. Premio meritato per chi, gol dopo gol, si è messo in mostra in Primavera. La Juventus, un sogno spezzato. Sedotto e… abbandonato. Perché il club bianconero valuta troppo alte le richieste del Livorno (il cartellino del ragazzo era in prestito con diritto di riscatto) e decide, abbastanza a malincuore, di mollare la presa (pur provando a riscattarlo fino a pochi giorni prima della chiusura delle liste). Favilli torna a Livorno, ma il suo futuro è destinato altrove: ci prova il Genoa, la Spal, l’Inter. Estate calda, rovente. Così come il telefono di Di Campli che squilla con prefissi da tutta Italia. Niente da fare.

(Donato Di Campli e Cristiano Giaretta)
Intorno alle 20 una corsa affannata in ascensore. Sarà la volta buona? Macché. Porte che si aprono, visi scuri. Affare ingarbugliato, ottimismo che diminuisce con il passare delle ore. Deadline delle 23 che si avvicina. Camicia azzurra e smartphone in mano, Andrea Favilli si presente all’ingresso dell’albergo e si siede al tavolo con Giaretta e Di Campli (inseparabili, ormai): è il segnale giusto. Ci siamo. Affare che si sblocca, firma sui contratti e documentazione consegnata proprio alla scadere. Proprio come oggi. Colpo di testa ‘last minute’, esultanza rabbiosa. Tutto scritto nel destino. E adesso sapete anche il perché.