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Roma, Baldissoni replica a Totti: “Qui nessuno decide da solo”

Le parole di Totti stanno facendo ancora discutere. E sono destinate a farlo ancora per molto tempo. La conferenza stampa fiume e senza peli sulla lingua dell'ormai ex dirigente della Roma ha lasciato il segno. Impossibile non replicare da parte della società, che ha cercato di rispondere spiegando le proprie ragioni in esclusiva a Sky Sport. A parlare è stato il vicepresidente giallorosso Mauro Baldissoni, che ha confermato quanto detto nel comunicato di ieri: "Siamo molto dispiaciuti per ciò che ha detto – ha esordito – nessuno in una società può decidere da solo. Io speravo che potesse integrarsi e continuare a crescere in quello che è un lavoro di squadra​. Su Ranieri, tanto per fare un esempio, lo abbiamo ascoltato. Anche il tentativo di convincere Conte è stato avallato dalla società. Poi, intorno a febbraio, gli è stato proposto l'incarico di direttore tecnico, ma non ha risposto". 

Altro tema scottante da chiarire riguarda il trattamento riservato ai romani, da Totti a De Rossi e non solo: "Ad entrambi sono stati offerti contratti lunghi e che sono stati rispettati fino in fondo – ha precisato Baldissoni – nessuno ha mai voluto allontanarli da Roma, nessuno ha mai voluto sottrarre la Roma ai romani.  Basti guardare anche le operazioni di investimento per far tornare giocatori cresciuti nel vivaio come Florenzi o Lorenzo Pellegrini o inziative come la Hall of Fame. Sarebbe sciocco e autolesionista rinunciare al patrimonio di giocatori come Totti e De Rossi, è un patrimonio inestimabile dal punto di vista mediatico ed emozionale. Come facciamo a essere così stupidi a rinunciare una cosa così? Io spiegai agli americani come Totti fosse più conosciuto della Roma soprattutto da una fascia di persona. Nulla è più lontano dal vero del fatto che volevamo allontanare Totti".

Poi il discorso torna su Totti e sulla mancata fiducia denunciata dall'ex capitano: "La società non ha mai avuto fretta d'imporre a Totti qualcosa. Nel suo primo anno da dirigente – perché diventarlo quando si smette è difficile per ogni calciatore ed è un percorso che va accompagnato – lo abbiamo aspettato con pazienza, Già al secondo gli abbiamo offerto un ruolo da direttore tecnico e lui doveva dare una risposta che non è mai arrivata. Siamo dispiaciuti per questa sua percezione di non poter incidere. In questi ultimi otto anni Totti ha avuto un contratto da calciatore e uno da dirigente. Non è vero che lo abbiamo costretto ad andare via. Stesso discorso per De Rossi, al quale abbiamo fatto due contratti da giocatore e una proposta per un futuro da dirigente".

Chiosa finale sullo stato d'animo e sul futuro di Pallotta: "Se lascerà qualorà non dovesse essere fatto lo stadio? Beh, in questo caso sarebbe tutto molto più complesso. Senza determinati ricavi sarebbe impossibile competere con la Juventus e con le altre grandi squadre. Pallotta comunque non lascerà nulla di intentato. Totti dice che il club piace a tanti investitori? Sia chiaro che la Roma non è in vendita". Poi su chi lo accusa di essere troppo assente: "Rispondo che Chelsea e Liverpool hanno vinto due coppe europee senza che i rispettivi proprietari vivano la sede della loro società. Pallotta ha invitato Totti a Boston per due mesi, per fargli conoscere il progetto legato alla Roma. Poi capisco la differenza di lingua e cultura, forse potevamo impegnarci a favorire una sintonia comunicativa. 

Sul rapporto fra Baldissoni e Totti: "Per me lui resta un idolo di infanzia – ha detto – ricordo che una volta scrissi una lettera al Corriere della Sera per difenderlo. Abbiamo avuto un rapporto cortese e corretto, gli ho sempre detti che la mia stanza per lui era sempre aperta"

Infine su cosa lascia questa conferenza stampa: "Tanto dispiacere, tantra amrezza. Non riuscire a trattenere un patrimonio così è una sconfitta di tutti. Detto questo, andremo avanti senza cambiare le strategie di mercato. I fatti dicono che questa proprietà ha ereditato difficoltà economiche e finanziarie, ma nonostante questo ha prima risanato e poi investito. La Roma è una delle dieci società ad aver speso di più sul mercato. Ovviamente anche cedendo dei calciatori viste le norme Uefa.  Cercheremo di rendere sempre più competitiva questa squadra. Sbagliare è frequente nel calcio, un anno negativo ci sta"