Parma, cuore e coraggio contro l’Inter: l’impatto di Chivu per la corsa salvezza

L’allenatore dei gialloblù trova un punto d’oro al Tardini e muove la classifica: sono sette in sei partite
“Il Parma è una squadra viva”. Cristian Chivu lo aveva detto alla vigilia della sfida contro l’Inter. E il campo ha detto esattamente questo. Il Parma è riuscito a frenare la corsa della capolista con una prova davvero superlativa di cuore e coraggio.
Sotto 2-0 (Darmian-Thuram) alla fine del primo tempo, sono arrivate le reti di Bernabé e Ondrejka nella ripresa per fissare il punteggio sul 2-2. Nel finale, i gialloblù, hanno sciupato una ghiotta occasione con Pellegrino.
I Ducali, grazie anche alla spinta del Tardini (tutto esaurito per l’occasione), hanno dimostrato di esserci per la corsa alla salvezza e il punto conquistato è d’oro. Un risultato che può dare anche una consapevolezza importante alla squadra in vista di un calendario davvero difficile.
Ma oltre a questo c’è anche da sottolineare necessariamente l’impatto di Chivu sul mondo Parma: sette punti in sei gare. E il detto: ‘Il cavallo corre ma è la mucca che dà il latte’ è sempre più coerente con i risultati sin qui ottenuti.
Cuore, coraggio e consapevolezza
Fattore C per il Parma. E il primo punto è sicuramente quello del cuore. I gialloblù contro l’Inter ne hanno messo in campo tantissimo. Rimontare due gol alla capolista è un’impresa per pochi e in stagione era riuscita soltanto alla Juventus (da 4-2 a 4-4). Da questo aspetto deve ripartire Chivu anche se, come spesso è accaduto nelle ultime gare, ha sempre pagato l’atteggiamento nel primo tempo.
Al Tardini, poi, si è visto tanto coraggio. Il coraggio di andare a prendere l’Inter alta, di pressare senza concedere tempo e spazio di pensiero oltre a volerla vincere a tutti i costi come ha dimostrato nel finale. Nella ripresa Chivu, oltre ai tre cambi nell’intervallo, ha deciso di giocarsi il tutto per tutto mettendo Ondrejka al posto di Sohm. Un cambio azzeccato e che ha dato verve alla fase offensiva. Il resto l’ha detto ampiamente il risultato. L’ultimo tassello di questo puzzle è la consapevolezza. Dalla partita contro l’Inter, il Parma, ne può trovare davvero tanta per queste ultime 7 partite che mancano a finire la stagione.

L’impatto di Chivu
Pochi concetti ma chiari perché è importante non creare confusione. Sin dal suo arrivo Chivu ha sempre battuto su questo concetto. Per costruire una squadra a sua immagine e somiglianza c’è bisogno di tempo e da quando ha preso in mano il Parma non ne ha avuto tantissimo. Per questo motivo ha deciso di puntare sulla concretezza.
Lavorare sulla fase difensiva, cercare di limare quei piccoli problemi nel reparto arretrato per cercare di subire il meno possibile. Il tutto unito alla capacità di dare la scossa anche dalla panchina. Bravo nell’azzeccare spesso i cambi, poi decisivi per il risultato finale.
È successo contro l’Inter con Bernabé e Ondrejka, ma era già capitato anche nelle gare scorse. Un fattore rimonta perché su sei partite è riuscito a rimontare ben tre volte (Monza, Torino e Inter). Un segnale importante perché torniamo al punto di partenza della “squadra viva”, ma che ha bisogno di spensieratezza per esprimersi al meglio. L’ex allenatore della Primavera nerazzurra è riuscito a entrare subito in empatia con il gruppo.
Il più giovane della Serie A e, forse, per questo motivo è riuscito ad adattarsi velocemente alla realtà. Il resto è parte di un lavoro quotidiano in cui il Parma ha dimostrato di essere cresciuto sotto certi punti di vista ma che può, e deve, migliorare ancora tanto. D’altronde per diventare grandi c’è bisogno di lavorare anche sui dettagli. La testa è concentrata sull’obiettivo e c’è da tenere a mente il calendario per continuare a muovere la classifica.