Il Fenerbahce e Mourinho fanno causa al Galatasaray: l’allenatore deferito dalla federazione

Il Fenerbahce e José Mourinho fanno causa al Galatasaray: caso da circa due milioni di lire turche.
Il recente derby di Istanbul tra Galatasaray e Fenerbahçe, conclusosi con un pareggio a reti inviolate, ha acceso polemiche fuori dal campo.
Il Galatasaray ha accusato l’allenatore del Fenerbahçe, José Mourinho, di aver pronunciato dichiarazioni razziste durante il match.
In seguito a queste accuse, il Galatasaray ha annunciato l’intenzione di avviare procedimenti legali contro Mourinho, presentando denunce alla FIFA e all’UEFA. La Federazione Turca di Calcio ha reagito rapidamente, infliggendo a Mourinho una squalifica di quattro giornate e una multa di 40.000 euro per incitamento alla violenza e divisione sociale.
Da parte sua, il Fenerbahçe ha difeso il proprio allenatore, sostenendo che le sue parole sono state estrapolate dal contesto e fraintese. In risposta alle accuse, Mourinho ha avviato una causa per diffamazione contro il Galatasaray, chiedendo un risarcimento di 1.907.000 lire turche per danni morali.
Il comunicato del Fenerbahce
La vicenda ha suscitato reazioni nel mondo del calcio, con ex giocatori come Didier Drogba e Maissa Ndiaye che hanno espresso sostegno a Mourinho, affermando che non è razzista. Nel frattempo, il tecnico del Galatasaray, Okan Buruk, ha ricevuto una squalifica di una partita, e il Fenerbahçe dovrà disputare due incontri in trasferta senza la presenza dei propri tifosi.
Il Fenerbahce scrive: “Attraverso i propri avvocati, il Fenerbahçe Spor Kulübü annuncia al pubblico che il nostro allenatore, José Mourinho, ha intentato una causa per danni morali contro il Galatasaray Spor Kulübü per un importo di 1 milione 907 mila lire turche, a seguito di un attacco ai suoi diritti personali”.

La federazione deferisce Mourinho
La Federazione calcistica turca ha diramato un comunicato ufficiale sulla vicenda: “José Mourinho, sarà deferito in via precauzionale al PFDK, a partire dal 25.02.2025, ai sensi dell’articolo 36 delle Istruzioni Disciplinari Calcio, per il suo “comportamento antisportivo” nella stessa competizione, e ai sensi dell’articolo 41 delle Istruzioni Disciplinari Calcio, per il suo “insulto” nelle sue dichiarazioni nella conferenza stampa post partita”.