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Gli allenamenti di nascosto, il viaggio infinito dal Gambia: che storia Lamin Jawo, ‘uomo provvidenza’ della Robur Siena

La magia del calcio, la magia di quella Provvidenza che finisce, spesso, per regalare gioia e soddisfazione a chi lotta per il proprio sogno, a chi è disposto a combattere, a lasciare tutto e tutti pur di far sì che esso diventi realtà. Dall’egida della Provvidenza, a ‘uomo della Provvidenza’ della Robur Siena. Lui è Lamin Jawo, attaccante classe ’95 arrivato in bianconero, nelle ultime ore del calciomercato (ah, il destino), in prestito dal Carpi.

‘Vai Lamin, entri tu!’. Sessantesimo minuto di Robur Siena-Viterbese, punteggio sull’uno a due. Alla squadra di Scazzola servono dannatamente tre punti per tirarsi fuori dalla zona playout. Arriva il momento della sostituzione, entra Lamin. Passano undici minuti…gol! Pareggio del Siena, proprio lui. Una rete importante, importantissima: decisiva. Da lì cambia la partita, il Siena che attacca e alla fine riesce pure a vincerla, con Alessandro Marotta, a pochi minuti dalla fine.

Ma i riflettori sono tutti per Lamin, questo gigante alto più di un metro e novanta che con il suo sorriso ha incantato tutti. Meglio, con la sua storia. Ha inseguito un sogno, dalle polverose strade del Gambia, dove si allenava di nascosta. Ha viaggiato in lungo e in largo, ha preso un barcone, è arrivato in Italia. Non si è mai arreso, ha combattuto con la forza di un leone e l’umiltà di chi crede davvero in quello che fa. Domenica è arrivato il primo, grande sorriso. Meritato, sofferto, guadagnato.

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