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Lotito: “La mia Lazio vince con meno soldi. Siamo una grande famiglia”

Il pareggio dell’ultima giornata contro il Sassuolo ha portato la Lazio al quarto posto a quota 22 punti, alla ripresa ci sarà la sfida contro il Milan. La squadra di Lotito continua a competere ad alti livelli e ha già ottenuto il pass per i sedicesimi di Europa League. Un traguardo importante raggiunto da una società ambiziosa che continua a voler crescere, come lo stesso presidente ha ammesso nel corso di un’intervista sulle pagine del Corriere dello Sport. Lotito racconta il suo calcio, gli obiettivi della stagione e anche il rapporto con l’allenatore Simone Inzaghi.

“In alcuni contesti calcio mi diverte ancora – dichiara – ma è diventato un lavoro e per ottenere risultati bisogna seguirlo. Oggi mi occupo anche di calcio femminile, ho visto che le cose non andavano e adesso ho capito quali sono le problematiche. Vedremo quello che serve e avrò uno scambio di idee con l’allenatrice. L’obiettivo della prima squadra? Non si deve dichiarare ma si deve centrare. Abbiamo allestito una rosa per competere alla pari con tutti, speriamo che i risultati diano conferma del lavoro svolto e della bontà della qualità della squadra”.

“Il gioco del calcio non è come le bocce, non conta chi fa più vicino, conta vincere e per vincere devi buttare dentro la palla ed evitare di prendere gol. L’anno scorso abbiamo sprecato un’occasione. Per una serie di situazioni esterne – infortuni e altro – i risultati sono stati condizionati. Adesso ritengo che la squadra si stia dimostrando all’altezza. Vedremo gli scontri diretti“.

Lotito risponde poi anche alle domande di mercato, su tutti quello che riguarda il futuro di Milinkovic-Savic: “Il calcio è un gioco di squadra, non è il tennis dove conta l’individuo. Sicuramente ogni atleta che può dare maggiore apporto è fondamentale ma si vince e si perde tutti insieme. Certo, se tutti i giocatori stanno in ottima forma possono fare la differenza. Voglio ricordare che la Lazio, dopo Juve, Inter e Milan è la squadra che ha vinto più di tutti sotto la mia gestione. Abbiamo sempre saputo coniugare il risultato economico con quello sportivo e l’anno scorso abbiamo tolto la Supercoppa alla Juve – ma noi fatturiamo 120 milioni e loro 500 e la media delle altre società è circa 300 milioni”.

“Nonostante un gap di 1 a 3 in potenzialità di investimento stiamo facendo un buon lavoro. Quest’anno abbiamo avuto 38 milioni di utile. Tutte le altre società sono in perdita e stiamo coniugando una sana gestione con il risultato sportivo. Sicuramente a livello patrimoniale la Lazio è una grande società. L’obiettivo è di dare sempre il massimo. Abbiamo una squadra che può competere alla pari con tutti e deve dimostrarlo. Succede di perdere senza meritarlo ma i campionati si vincono vincendo e non giocando bene”.

Lotito passa poi a parlare dell’allenatore biancoceleste: “Inzaghi si lamenta sempre? Non parliamo di queste cose, siamo una grande famiglia, fortunatamente siamo pochi e abbiamo la necessità di provare a trovare degli equilibri, che ci sono. Abbiamo fatto cose importanti, come tra le altre ristrutturare il centro sportivo di cui devono essere orgogliosi anche i giocatori o chi svolge l’attività all’interno della società. C’è un senso di appartenenza. La Lazio ha un patrimonio immobiliare di 200 milioni e siamo in crescita esponenziale. Oggi tutti parlano di capacità di coniugare i risultati di campo con quelli economici, noi abbiamo fatto dall’inizio”.

“Quando l’ho presa io la Lazio aveva 550 milioni di debiti e aveva i libri in tribunale. Oggi ha un patrimonio netto di 116 milioni, un patrimonio giocatori di 600 milioni più il valore immobiliare. È una società forte che col tempo può portare risultati sportivi. Calcio femminile? Sono stato il primo a crederci. In campionato stiamo recuperando terreno e penso che col tempo riusciremo a intraprendere un percorso virtuoso che porterà alla valorizzazione di tutto il movimento – che ha riflessi di uguaglianza e pari opportunità di genere; e questa è la cosa più importante”, ha concluso Lotito.