La metamorfosi di Jonas Harder

Dalle prime esperienze in porta, all’evoluzione da centrocampista: tutto quello che c’è da sapere sul giovane centrocampista italotedesco della Fiorentina e della nazionale u20 che si ispira a De Jong
La prospettiva cambia gli orizzonti, ma non gli obiettivi: “Giocare con la Fiorentina e vincere un Mondiale con l’Italia”. Nato come portiere, oggi Jonas Harder si è specializzato a centrocampo. Figlio di Firenze con il viola cucito sul petto, il classe 2005 italotedesco è il manifesto del futuro.
Dinamico e con una grande visione di gioco, eleganza e talento naturale. Gioiello delle giovanili della Fiorentina, Harder si allena già con regolarità al Viola Park con Palladino. Lavora e si migliora per un “posto fisso” in prima squadra (e da titolare), ma il sogno chiamato Franchi fa già parte del suo album dei ricordi.
Dopo il suo esordio in Conference League dello scorso dicembre, Harder pregusta quella in Serie A.
“Remember the name” cantava il gruppo musicale alternative hip hop Fort Minor nei primi anni 2000. Galluzzo, Firenze e l’Italia: tre ingredienti per una carriera che potrebbe rivelarsi “diversa” dalle altre.
Dalla porta al centrocampo
“Da piccolo facevo il portiere per seguire le orme di mio zio, ma poi ho capito che con i piedi me la cavavo bene e sono passato a centrocampo”. Così, la metamorfosi di Jonas Harder passa dai ricordi e dalle prime esperienze su un campo da calcio. Nel quartiere Galluzzo (a Firenze) indossa i guantoni, il destino però gli riserva un’altra storia.

Nel settore giovanile della Fiorentina – all’età di 9 anni – viene spostato lontano dai pali, a centrocampo: ed è proprio in quella posizione che Harder si trova a suo agio e sblocca la sua miglior versione. Duttile specializzato a mezz’ala, il classe 2005 si ispira a De Jong (e a Westbrook nel mondo del basket). In casa viola ha seguito prima Bonaventura e ora studia Adli.
Il sogno viola e l’Italia u20
Dopo l’esordio in Primavera nel gennaio 2023, Harder è diventato imprescindibile per la squadra di Daniele Galloppa. Poi, i primi allenamenti con la prima squadra e il riconoscimento di Raffaele Palladino: nel suo stadio, in Conference League, ecco il debutto tra i professionisti contro il LASK: “Felicissimo per il mio esordio con la maglia che ho sempre tifato e nello stadio che ho sempre sognato️. Un sogno che si avvera”, scriverà il giorno dopo sui social.
Non solo Fiorentina. C’è anche la maglia della nazionale italiana nel presente e nel futuro di Harder. Prima l’u19, ora le convocazioni con l’u20 di Bernardo Corradi e l’obiettivo Mondiale. Jonas Harder, manifesto brillante e metamorfosi in un mondo viola e azzurro.