Sorteggio di Champions spietato, la Juventus dovrà vedersela con il Barcellona. I bianconeri hanno pescato la peggior squadra, tenendo in considerazione cosa sono stati capaci di fare i blaugranas con il PSG. Nonostante la forza degli spagnoli, il doppio ex Gianluca Zambrotta vede una doppia sfida equilibrata.
"E' una delle due gare che potevano essere possibili finali, insieme a Bayern-Madrid" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Sono due squadre che lottano ancora per il triplete, non c’è molto altro da aggiungere. PSG? L’andata ci ha detto che il Barcellona può essere messo sotto, il ritorno che è una squadra molto viva, capace di trovare grandi risorse anche quando sembra che siano esaurite. Allegri deve tenere in grande considerazione entrambe le partite. La chiave della sfida sarà la partita di andata. Sfruttando lo Stadium, il ruolino di marcia impressionante in casa e il fatto che mancherà Busquets. Luis Enrique ha dimostrato passando alla difesa a 3 dopo la sconfitta di Parigi di essere in grado di inventarsi cose nuove ed efficaci, però le invenzioni non sempre funzionano e Busquets è un giocatore unico nella rosa del Barça. Può usare Mascherano, ma così la difesa a 3 sarebbe indebolita, o Rakitic o Andre Gomes come ha fatto quest’anno in alcune occasioni, ma sono diversi da Busquets".
Il Camp Nou meglio della Red Bull: "Al di la della statistica, c’è la grandissima forza del Camp Nou. Io l’ho provato e posso dire che giocare di fronte a 95.000 o più persone ti mette le ali, l’abbiamo visto anche col PSG. Il Barça in casa fa paura e la Juve non dovrà farsi impressionare e prepararsi al meglio per colmare lo svantaggio di giocare il ritorno fuori casa. La qualificazione è alla sua portata, questa Juve se la può giocare col Barça. Le squadre di Allegri non sono mai state tanto vicine al Barça come ora. Parlo di qualità e forza mentale. Questo Barcellona resta fortissimo, ha appena fatto un’impresa storica col PSG. Ma non è più la macchina perfetta costruita da Guardiola. E la Juve rispetto a due anni fa è cresciuta ancora, tanto di testa come negli uomini. E Allegri lo sa. La Juve vuol fare il salto di qualità in Europa e sa che per realizzarlo deve saltare ostacoli di questo tipo. Sono pronti, se la possono giocare senza problemi, hanno tutto per farlo. È una sfida aperta".
Dybala come Messi? "Andiamoci piano, è ancora presto. Paulo è un grandissimo giocatore, sta dimostrando forza e maturità, il fatto che tiri rigori decisivi conferma la sua grande personalità però io con Messi ho giocato due anni e il paragone in questo momento mi sembra eccessivo. Leo quest’anno ha fatto 39 gol in 39 partite, è capocannoniere in Champions e in Liga…". Higuain non segna in Champions come in campionato: "Perché il livello in Europa è più alto che in A, i rivali sono di grande spessore. Però le qualità di Higuain non si discutono e poi questa Juve non dipende da un solo giocatore, ed è la sua forza. I crack sono tanti. E non dipende nemmeno solo dalla difesa. Che è fondamentale e sarà decisiva se si vuol costruire qualcosa di positivo a Torino, però non è l’unica arma di Allegri: questa Juve è una squadra completissima".