Wayne Rooney aveva solo una richiesta: "Mi piacerebbe giocare anche pochi minuti sul campo di Wembley". Detto, fatto. Gareth Southgate l’ha accontentato. Ma forse più che Wayne Rooney ha accontentato una nazione intera, che dal 2003 - data d’esordio dell’ex Manchester United - all’ultimo Mondiale di Russia ha sognato, gioito, pianto e sperato grazie a questo campione. Il match contro gli USA sancisce ufficialmente la fine di un'era per il calcio inglese.
Quella di Wayne Rooney doveva essere la Nazionale dei successi, della rinascita. Invece successi non ne sono arrivati, unico rimpianto della sua carriera: “Avrei meritato e voluto vincere di più con la mia Nazionale, per me e per tutti gli inglesi”. Purtroppo il calcio è anche questo, non sempre c’è il lieto fine. Stasera, però, Wembley era pronta, vestita in abito da sera; lo stadio dei sogni non aspettava altro che salutare il suo capitano. E così nell’era della comunicazione è stato l’account ufficiale della Football Association, ad accompagnare il countdown dello “special match” di Wayne Rooney.
Una serata emozionante anche per lui, che è stato sempre visto come un freddo, un cinico. Il primo abbraccio dello stadio e di tutti gli inglesi arriva prima del fischio d’inizio. Squadre schierate e passerella, tutti in piedi per lui, che entra in campo con i suoi quattro bambini ad accompagnarlo. Targa e foto ricordo con Harry Kane un passaggio tra passato e presente. Il tutto immortalato con il cellulare dalla moglie Coleen, commossa. La squadra di Southgate gioca, segna, ma sugli spalti tutti aspettano solo che il 10 si alzi dalla panchina. Il momento arriva e sale il coro: Rooney, Rooney, Rooney.
Minuto ’58: Wembley si alza in piedi, l’account ufficiale della FA cinguetta “The return of the King”. Rooney entra in campo, per la sua presenza numero 120 con la maglia dei tre leoni. Non segna ma il terzo gol lo realizza Wilson alla prima presenza con l’Inghilterra, come se il destino volesse timbrare il definitivo passaggio di testimone tra ciò che è stato e ciò che sarà. La partita finisce, in sottofondo ancora i cori Rooney, Rooney, Rooney. Wayne applaude.
Voleva soltanto giocare pochi minuti sul campo di Wembley, l’ultimo saluto alla sua gente. L’Inghilterra ringrazia uno dei più grandi campioni della sua era moderna. Great night at Wembley Stadium, Thank you Wayne Rooney, Thank you.
A cura di Francesco Falzarano