"Al primo posto metto Gigi Riva, al secondo posto Roberto Boninsegna, quindi Paolino Pulici. Io non mi giudico". In Nazionale ha la media di quasi un gol ogni due partite, eppure non si mette tra i migliori di tutti i tempi. Christian Vieri in azzurro non ha vinta nulla, eppure è uno dei centravanti più forti della storia del calcio italiano. Contando anche i suoi gol "azzurri" sono quasi 300 le reti in carriera. Adesso ha momentaneamente cambiato mestiere e segue gli l'Italia come commentatore:
"Sono letteralmente saltato per aria al gol del 2-0 sulla Spagna, esaltato da una Nazionale piena di valori" - dichiara Vieri nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport - "Non c’è niente di più bello che battersi per la maglia azzurra e i nostri ragazzi hanno risvegliato l’interesse di un Paese intero. Sono tornato a guardare l’Italia con passione, vedo ragazzi pieni di entusiasmo, innamorati della maglia azzurra e di tutti quei valori che io ho sempre portato in Nazionale. E’ questo che la gente pretende giustamente dai suoi calciatori, e non a caso la passione in Italia è alle stelle. Me ne accorgo anche attraverso i miei social, respiro tanto orgoglio da parte dei tifosi, percepisco eccitazione per un gruppo che in campo non si risparmia, dà tutto, fino all’ultima goccia di sudore. E quando ti comporti così, il risultato passa anche in secondo ordine, perché a volte vincere o perdere è questione di semplici episodi, di buona o cattiva sorte, e il successo più importante è conquistare il cuore della tua gente, in quel momento hai già vinto".
Solo complimenti per Antonio Conte: "E’ tutto lui di fatto. Ha carisma, personalità, sa ciò che vuole e riesce a ottenere il massimo dai suoi giocatori. Tatticamente, poi, è un fenomeno, preparatissimo, sempre a caccia di nuove soluzioni. Insomma, è uno coi coglioni , ha sempre in mano la squadra, chi non corre o non gioca per la maglia va direttamente a casa. E’ ciò che ci vuole, giusto così. La gente è orgogliosa di questa Italia, io per primo sono orgoglioso di 23 campioni e di un allenatore eccezionale, sono orgoglioso per ciò che danno sul campo".
Graziano Pellè? Eccezionale, a modo suo: "E' stato eccezionale contro la Spagna. Ha giocato per la squadra, veramente. A volte chi capisce pochino di pallone definisce generosi degli attaccanti che in verità fanno al massimo 2-3 cose buone per la squadra. Pellè, invece, l’altra sera si è messo totalmente a disposizione della causa. Grazie soprattutto a lui hanno giocato bene tutti i reparti. Fantastico il lavoro spalle alla porta: col petto, di testa e proteggendo palla a terra ha fatto respirare in più occasioni difesa e centrocampo. Di sponda e con le spizzate di testa ha favorito gli inserimenti dei centrocampisti e l’azione dello stesso Eder che andava immediatamente a buttarsi negli spazi: 7 palle alte su 8 erano di Pellè, e poi lo trovavi sempre accanto al compagno in difficoltà".
Non solo sacrificio, anche gol per l'attaccante leccese: "Sì, due centri praticamente uguali. Sa finalizzare, è grosso, è coraggioso, non ha paura di nessuno, e di questi tempi incontri difensori che sono vere bestie, quindi devi essere bravo a farti rispettare. E Pellè, da solo, ha tenuto a bada Sergio Ramos e Piquè, due grandissimi. Insomma, sfrutta al massimo le sue qualità: non è un contropiedista, va utilizzato così come sta facendo Conte, e sia chiaro che non tutti i grandi centravanti sanno giocare spalle alla porta. A uno così, predisposto a imparare, puoi chiedere sempre di più, anche fino a 35 anni. Si migliora a ogni età, chi si ferma alla lunga non va da nessuna parte".
Gli azzurri cominciano a far tremare l'Europa: "Adesso ci temono tutti. D’altronde quando hai un matto in porta e la miglior difesa del mondo sono cazzi per gli altri. Ragazzi, farci gol è difficilissimo, anzi è già durissima arrivare a tirare verso la nostra porta. Barzagli, Bonucci e Chiellini sono gli ultimi veri specialisti della difesa in campo internazionale: così cattivi, intensi e duri non ce ne sono più in giro. Gli altri non hanno idea di cosa significhi difendere in Italia: da noi giocano d’anticipo, mordono le caviglie in ogni zona del campo e sono sportellate continue".
Adesso ci tocca la Germania: "La più forte del mondo in questo momento, squadra senza punti deboli secondo me. Dunque, non sarà semplice, ma di una cosa sono certo: i nostri ragazzi sputeranno sangue, non si risparmieranno e ci renderanno comunque orgogliosi. Abbiamo fame vera, loro magari qualcosina l’hanno lasciata per strada dopo il Mondiale in Brasile. Mi aspetto qualche altro stratagemma di Conte, secondo me non sono tanto tranquilli in Germania, anche perché sono loro ad aver tutto da perdere". Vieri non ha individuato il suo erede: "No, Vieri è inimitabile. Mi è piaciuto molto Payet della Francia. Patentino per allenare? Con calma faccio tutto".