Vicenza, Rosso: "Manca la mentalità giusta, ma uniti possiamo vincere"
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Data: 05/04/2019 -

Vicenza, Rosso: "Manca la mentalità giusta, ma uniti possiamo vincere"

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Passato, presente e futuro. Il presidente Rosso fa un bilancio dal suo arrivo al Vicenza e chiede il massimo per questo finale di stagione
Passato, presente e futuro. Il presidente Rosso fa un bilancio dal suo arrivo al Vicenza e chiede il massimo per questo finale di stagione

Cinque partite alla fine del campionato e la voglia di non mollare e continuare a lottare per i playoff. Il presidente del Vicenza Stefano Rosso ha le idee chiarissime: "L'obiettivo deve essere lo stesso di inizio stagione - spiega sul sito ufficiale del club - cercare di vincere tutte le partite. Non si deve mollare di un metro, anzi ora più che mai è il momento di dare il massimo perché la post season è un campionato a parte e vince chi sta meglio di gamba e di testa. Noi dobbiamo fare tutto quello che è nelle nostre possibilità (ed anche oltre) per farci trovare pronti per lo sprint finale”.

Una stagione di alti e bassi: "Certamente nessuno è soddisfatto al 100% della nostra posizione in classifica, tutti sappiamo che questa squadra vale di più di dei punti fatti finora. Poi bisogna anche dire che abbiamo compiuto un percorso importante in Coppa, dove abbiamo fatto benissimo e meritavamo come minimo la finale! Ma non conta ciò che è stato, conta il presente. Ed il presente dice che ci sono ancora cinque partite da vincere per conquistare i playoff. E vincere aiuta ad arrivare pronti a quel momento! Per vincere occorre creare le condizioni ideali per farlo, bisogna avere fame e focalizzarsi solo su quello. Invece spesso leggo di tutto e di più su passato e futuro. Io non ci sto a fare questi discorsi e mi meraviglio che trovino così ampio spazio. Se vogliamo andare avanti dobbiamo essere tutti uniti: società, squadra, tifosi e media, perché solo così si può vincere. Certe critiche verso la società portano solo a tumulti e non alla creazione di energia positiva che serve per arrivare alla costruzione di una mentalità vincente anche in campo”.

Una società che da quando si è insediata nei primi giorni di luglio ha lavorato a 360 gradi per porre delle basi solide per il futuro: "Assolutamente, siamo arrivati qui e non c’era nulla. Abbiamo costruito in pochi mesi cose che si fanno in anni: abbiamo creato una nuova e solida compagine societaria; abbiamo coinvolto un personaggio come Paolo Rossi a far parte di nuovo della storia del Vicenza; stiamo allestendo un settore giovanile forte su cui puntiamo molto anche in prospettiva di ragazzi da inserire in prima squadra, rapportandoci con il territorio e le società limitrofe; abbiamo sistemato nei limiti del possibile per i tempi a disposizione lo stadio con aree comuni di alto livello; abbiamo reso partecipi del progetto diversi nuovi sponsor che vogliono crescere con la società e investito in attività sociali e solidali”.

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Club ambizioso che vuole tornare in alto: "Dove merita di stare, ovvero in categoria superiore nel breve termine e nel medio deve puntare anche più in alto. Ma per fare questo serve il tempo giusto per fare le cose, la programmazione è fondamentale. Mi fa sorridere che tutti parlino della parte sportiva solamente, ma non si rendono conto che quella è solo una componente (essenziale) all’interno di un contesto decisamente più complesso. Il progetto azienda è ben più importante. Senza le risorse, le strutture ed i piani di crescita organica ci si fa solo del male, si buttano i soldi dalla finestra e ci si stanca. Chiaro che una società di calcio vive di risultati e senza di quelli il piano industriale non è fattibile, ma le due cose vanno in parallelo”.

Tifosi delusi dalla stagione attuale: "A quelli veri posso solo ringraziarli. Anche quando ci siamo confrontati a Verona lo abbiamo fatto in maniera civile, ci hanno sempre supportato e sono sempre stati al fianco della squadra. Devono continuare perché la stagione non è finita, anzi, adesso arriva il momento più importante per farlo. Se siamo coesi e diamo forza ai giocatori possiamo ancora dire la nostra, bisogna crederci fino alla fine, fino al terzo fischio della nostra ultima partita, solo allora tireremo le somme di quello che abbiamo fatto in campo".

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Testa al presente ma con lo sguardo verso il futuro: "Di sicuro è sotto gli occhi di tutti quello che abbiamo fatto fuori dal campo. Ora dobbiamo solo continuare su questa strada, correggendo un pezzo alla volta le nostre aree di miglioramento, cercando di creare una mentalità vincente, che oggi manca, ma che si costruisce solo nel tempo e coi risultati dentro e fuori dal campo. Ci vuole tempo. E a quelli che chiedono se stiamo pianificando, la risposta non può che essere positiva, lo facciamo ogni giorno in azienda e lo stiamo facendo anche qui”.



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