Scrivi Ludogorets e pensi: troverai mai un appiglio, per il confronto già al via dalla scorsa settimana con il Milan, tra il nostro calcio e quello di una piccola realtà bulgara in costante espansione? La risposta è sì: perchè scorrendo tra i nomi della rosa biancoverde, insieme all'eroe Moti (qui uno stralcio della sua incredibile storia) già visto brevemente in Serie A con la maglia del Siena, troviamo uno dei tanti elementi brasiliani di un gruppo a forti tinte verdeoro che l'Italia, per diverse stagioni, l'ha già vissuta e conosciuta eccome. Maglia numero 10 sulle spalle e trequarti come regno dove poter esprimere le proprie qualità, Gustavo Campanharo ha trovato in Razgrad la dimensione ideale in cui potersi esprimere, forte delle esperienze vissute tra Fiorentina (con la Primavera viola, nell'ormai lontana stagione 2011/12) ed Hellas Verona (2014/15) in un paese che vorrebbe presto riabbracciare.
In vista della gara di San Siro di stasera, il brasiliano classe '92 ha voluto esprimere così le proprie sensazioni ai microfoni di Gianlucadimarzio.com, partendo dalle attese nutrite sulle possibilità di qualificazione ad ora più che complessa: "Mi aspetto possa essere una partita buona per noi: sappiamo che all’andata abbiamo fatto degli errori che ci sono costati molto cari tra rigore, gol preso alla fine del primo tempo e gol preso a fine gara. Qui sappiamo che sarà un’altra partita difficile, dobbiamo essere più concentrati rispetto a una settimana fa, fare il nostro gioco e uscire a testa alta alla fine del match". Un Milan che, con Gattuso, ha svoltato in maniera decisa rispetto all'opaca prima parte di stagione: "Sono stato interpellato qualche settimana fa su questa gara: ho detto che secondo me il Milan sarebbe arrivato con un’altra forma con la preparazione di gennaio. Hanno qualità e hanno fatto una buona preparazione, noi dobbiamo essere concentrati perchè conosciamo la forza dei nostri avversari. Sappiamo come giocano, vediamo alla fine quale sarà il risultato".
Un recente passato a tinte gialloblu, con la maglia dell'Hellas Verona, che Campanharo non dimentica certamente. Riportandolo immediatamente al presente: "Seguo ancora quando posso il Verona, tutto il calcio italiano mi piace: mi dispiace molto per la loro situazione di classifica perchè è un club che mi piace molto, spero che si possano salvare. So che sono in una situazione molto delicata, ma penso che ce la possano fare a raggiungere l’obiettivo". Passato recente che ha visto il brasiliano spostarsi dalla Serie A in Francia, reduce da 35 gare giocate, 5 gol e 9 assist nell'unica annata disputata in Ligue 2, prima di abbracciare il suo attuale club, con uno scopo preciso: “Giocavo nella seconda divisione francese, ho fatto un buon campionato e alla fine mi hanno chiamato i direttori del Ludogorets: mi hanno dimostrato di essere molto corretti e di volermi, c’era la possibilità di raggiungere la Champions League e l’anno scorso ci siamo entrati, questa è una vetrina molto buona per tutti i giocatori. Ho visto la struttura, mi è piaciuta molto e ho deciso di venire qui. La presenza di tanti brasiliani? Sicuramente ha facilitato la mia decisione, già conoscevo due o tre giocatori: li ho chiamati e mi hanno detto che il Ludogorets è un ottimo club in cui giocare, si poteva ambire a giocare in Europa e questo sicuramente mi ha colpito molto".
Europa che in San Siro, scala del calcio per tutti, ha visto il teatro di tante, grandi battaglie, con i riflettori del "Meazza" tornati ad accendersi per il Milan in gare continentali in questa stagione: "Giocare qui può essere uno stimolo in più: farlo in questo stadio e in questa dimensione è sempre una motivazione in più. Dobbiamo dare il 100%, nonostante sia dura". Notti da Kakà prima, e da Suso poi, che Campanharo ha vissuto in maniera differente, pur restando totalmente coinvolto ed affascinato dalle qualità di due giocatori diversi ma ugualmente, estremamente apprezzati: "All’andata mi ha impressionato lo spagnolo, Suso è molto forte: abbiamo visto prima della partita molti video del Milan e sicuramente lui è stato quello che mi ha colpito maggiormente, anche durante la partita. Idoli? Mi piaceva molto Kakà quando giocava qui al Milan, faceva quasi il mio stesso ruolo: da piccolo mi ispiravo a lui".
Chiusura dedicata al futuro: personale e della squadra che il brasiliano stasera affronterà, impegnata ad andare alla caccia di uno dei pochissimi trofei mancanti in bacheca: "Tornare in Italia? Sicuramente, è un campionato che mi piace molto: ora devo pensare molto a lavorare qui al Ludogorets e in futuro vediamo, tornerei molto volentieri. E il Milan può arrivare in fondo alla competizione: secondo me sono in una buona forma ora, hanno giocatori forti ed è una squadra che può arrivare alla fine e dimostrare di vincere l’Europa League". Parola di Campanharo: "10" verdeoro alla ricerca della propria dimensione in una piccola realtà, sempre più in espansione. Tra presenza in Europa fissa e la ricerca di un continuo dominio in Bulgaria.