Il ritorno della gara di sedicesimi di Europa League contro il Ludogorets come ultimo ostacolo verso gli ottavi, forti di uno 0-3 conquistato la scorsa settimana in Bulgaria utile a instradare il Milan verso la strada della qualificazione. Rino Gattuso, tuttavia, predica massima concentrazione e impegno per i suoi: la volontà di non vedere cali, dopo il bel successo sulla Sampdoria, è altissima, come ribadito dall'allenatore stesso in conferenza stampa al fianco di Ricardo Rodriguez.
Le parole di Gattuso
“La partita a livello tecnico tattico la prepariamo oggi, la preoccupazione più grande è non sottovalutare il match: loro hanno giocatori davanti molto veloci, possono metterci in grande difficoltà. Arrivare in fondo a questa competizione? Non ci penso, in Europa c’è la componente dei sorteggi, bisogna essere anche fortunati: vedremo, se passiamo questo turno ci saranno gli ottavi e penseremo partita dopo partita. Siamo lontani dal pensare di vincere la Coppa e al posto Champions. Domani voglio quello che tocco con mano in settimana, lavorare sui concetti, mi aspetto questo: Forte o Dias domani non giocheranno, non saranno nemmeno convocati, dobbiamo rispettare il Ludogorets e avere in campo giocatori di esperienza”.
“Banco di prova? È stato un risultato bugiardo all’andata, nei primi 20-25 minuti abbiamo sofferto, eravamo sempre secondi sul pallone. È stata una gara complicata, siamo stati fortunati a trovare il gol al 45’: il Ludogorets ha una qualità ben precisa, sa palleggiare, tenere bene il campo, non lo scopro io. Dietro soffrono un po’, ma è una squadra che sa come giocare, se pensiamo che la qualificazione è già arrivata sbagliamo. Da giocatore mi è successo di essere sopra 3-0 e sapete poi com’è andata, quindi piedi per terra. Voci sulla proprietà? Non preoccupano la squadra, lo stipendio arriva in anticipo, a livello organizzativo la macchina è perfetta. Nelle casse del club i soldi ci sono, non capisco queste preoccupazioni: la società non ci fa mancare nulla, è una macchina perfetta”.
“Rodriguez può fare molto di più, ha forza, tecnica, esperienza e una grande testa, grande umiltà: non deve aver paura di far fatica. Quando si sente stanco si accontenta, invece può fare di più. Non sono io che lo dico, sono i numeri, ma anche il modo in cui calcia”.
“Non si può sbagliare in nessuna competizione, stiamo rincorrendo in campionato e se sbagliamo nelle due coppe siamo fuori: abbiamo ancora tanti punti persi per strada, non dobbiamo sbagliare ed è difficile, abbiamo squadre ben allenate e preparate di fronte. Sembra facile dopo lo 0-3 dell’andata, ma ero stato contestato per il non aver fatto molti cambi: ieri per la prima volta abbiamo fatto fare un lavoro atletico di ripresa, perché la stanchezza si fa sentire. Le scelte che farò domani vanno in base anche al bisogno di riposo di qualcuno”.
“Cutrone ha 20 anni: sicuramente è diverso da quando hai 30 anni, recuperi meglio. Sta giocando tanto, ma ieri ha fatto 1 ora e 20 a mille all’ora, non ha dato alcun segnale di stanchezza. Ha fatto quello che doveva fare perché è in buone condizioni”.
“Qui non manca niente a nessuno, sono due i parametri quando c’è malumore: se non arrivano gli stipendi e c’è disorganizzazione. Qui invece non manca nulla, la società parla con i giocatori, se si raggiungono gli obiettivi si parla di premi con la dirigenza, qualsiasi cosa viene richiesta la società ce la mette a disposizione, noi tocchiamo con mano una società sempre presente e che non fa mancare nulla. Ne dico una, anche se non è mio compito: André Silva è stato pagato due mesi prima, e il Porto è rimasto sorpreso perché i soldi sono arrivati mesi prima. Questo fa capire che nelle casse della società i soldi ci sono”.
“Ad André Silva sono vicino, ha voglia e cultura del lavoro, è sempre tra gli ultimi ad andare via dall’allenamento, si ferma a lavorare. Gli attaccanti hanno teste particolari: oggi sulle caratteristiche e sulla voglia che stiamo mettendo ci siamo, ma deve trovare il gol per sbloccarsi. Domani ci saranno 90 minuti e dovrà dimostrare cosa saprà fare, non parla molto e bisogna stuzzicarlo ma ho capito che ragazzo è, riesco a interagire molto meglio con lui dall’inizio”.
“I dirigenti? Mi hanno messo loro qua, senza Fassone e Mirabelli non sarei potuto essere qui, avevano un budget importante e hanno dato a ne questa grandissima occasione. Non mi permetterei mai di andare da loro a parlare di contratto, ho un accordo fino alla prossima stagione pur essendo l’allenatore meno pagato della A, il mio compito è continuare ad unire questa squadra. Piedi per terra, il mio percorso è lungo e c’è ancora da migliorare”.
“Perché si sono visti meno i miei meriti da allenatore? Perché forse la B e la C sono meno seguite…ero stanco e stressato, ma il mio lavoro è stato apprezzato. Se uno lavora dal mattino alla sera non ha tempo di stare sul pc, qualcuno che mi apprezzava in questi anni c’è stato. A me non manca nulla, questo lavoro mi piace e devo migliorare, se avessi toccato con mano in questi anni che non fossi capace mi sarei fermato, dobbiamo lavorare ancora e siamo giovani: il tempo c’è”.
“Locatelli? Montolivo è stato 5/6 partite senza giocare, in questo momento alterniamo tanto i terzini, il centrocampo è stato il reparto che abbiamo toccato meno. Locatelli è un 98, un ragazzo giovane che ha qualità, non deve perdere energie. Credo che in questo momento abbiamo bisogno di un Locatelli che dia tecnica e fisicità, non si deve accontentare. Ha tutto per fare il giocatore ad alto livello”.
Le parole di Rodriguez
“Stiamo facendo e giocando bene, vincendo le partite: dobbiamo andare avanti così e vogliamo sempre giocare così, il mister decide come giocare o meno. Dobbiamo tenere i piedi per terra e continuare così. Loro davanti sono veloci, lo sappiamo e dobbiamo giocare come giochiamo sempre: sono veloci e forti, devono vincere qui e dovremo essere concentrati per 95 minuti e vediamo che succederà”.
“Ho sbagliato il rigore e lo so, voglio sempre tirare bene e fare gol: non ci sono riuscito, è stato bravo il portiere, ma non mi nascondo, quando posso tirare tiro. Gattuso vuole sempre il massimo, mi ha consolato, è una bella cosa. Il mister sicuramente ha ragione, chiaramente posso fare di più e ha ragione: farò meglio, come vorrà lui, ora stiamo bene tutti”.