"Dybala nuovo Messi? In questo momento Leo è irraggiungibile". La sentenza arriva anche da Pierpaolo Triulzi, il manager di Paulo Dybala, che ha raccontato del legame della Joya ai colori bianconeri, delle difficoltà collegata alla trattativa per il rinnovo fino al 2021 e, in generale, il "mondo Dybala".
"E' stato un rinnovo lungo, complesso ma che alla fine ha realizzato le nostre aspettative" - si legge nelle pagine del Corriere dello Sport - "In realtà i mesi di lavoro sono stati dieci... Per me è stato un segnale molto importante della Juventus ai suoi tifosi e alle altre squadre, perché ancora una volta ha dimostrato quanto stia costruendo una società di top player. Ma è stato anche un messaggio importante di Dybala ai tifosi. Paulo è felice, come lo è la sua famiglia, di questa scelta e lo dimostra partita dopo partita. Con la Juve è cresciuto e continua a farlo ogni giorno. Beh, diciamo che dalle ultime partite si vede no?".
Real e Barcellona l'hanno realmente cercato? "Paulo è il miglior talento che esiste in questo momento in Europa, subito dietro ai grandissimi come Messi e Ronaldo. Ritengo una cosa abbastanza normale che l'interesse su di lui sia stato molto alto ed è ovvio che molte squadre si siano interessate a lui seriamente. So che i retroscena sono il pane di chi fa il vostro lavoro, ma io amo la riservatezza nel mio lavoro: però se scrivete che Paulo lo voleva mezza Europa scrivete il vero. Ma abbiamo scelto la Juve ed è contento di essere un giocatore della Juventus perché con la Juve vuole vincere tutto".
Dybala come Messi? "Se posso permettermi è un paragone che per me non ha senso: nessuno metterà mai in discussione Messi, in questo momento lui è un giocatore irraggiungibile, come lo è stato Maradona, per intenderci. Paulo lo ha detto chiaramente: Messi, come Maradona, sono miti che appartengono alla storia del calcio e nessuno nasce dicendo “io sono il nuovo Messi”. Sono suggestioni mediatiche, ci stanno, le lasciamo a voi. Lui è e si sente semplicemente Paulo Dybala e lavora tutti i giorni per migliorarsi. Ha un rispetto enorme per Messi che è anche il pilastro dell’Argentina e io credo che possano aiutarsi a vicenda con la nazionale nel prossimo Mondiale di Russia".
Doppietta al Barcellona festeggiata in... famiglia: "Come sempre. Che è la cosa che più gli piace. A noi è quasi venuto un infarto... invece. Eravamo in Argentina incollati al televisore e per due giorni dico solo che non ho avuto un filo di voce. Altrimenti anche con voi ci saremmo parlati prima...". Sulle iniziative per i bambini meno fortunati: "E' fondamentale che si facciano cose per chi non ha avuto la tua stessa fortuna. Paulo è un campione anche in questo è davvero un ragazzo di cuore, pieno di cose belle, che pensa molto agli altri, a chi ha bisogno di aiuto a chi soffre... Ricordo che a Palermo andava di sera a distribuire cibo ai senzatetto e senza farsi pubblicità... Il gesto, il giorno di Pasqua, per me è stato straordinario: scegliere di passarla con i bambini malati del Regina Margherita è stata una cosa che mi ha commosso. Ma come le visite agli orfanotrofi a Malta e all'ospedale per bambini in Australia. Lui è fatto così e sta anche pensando di far nascere una sua Fondazione".
Su Mandragora: "Rolando è stato sfortunato quest'anno, però tutto è alle spalle. E’ uno dei migliori giovani in Italia e con delle grandissime qualità umane. Sono contentissimo del suo esordio. Lui e la sua famiglia si meritano questa felicità. Iturbe? Su Juan voglio dire che lo stimo molto, come giocatore e come persona. Che è stato sfortunato nella Roma e io credo nelle sue capacità. Per me Iturbe resta un fenomeno".