Walter Mazzarri vuole pensare solo al campo. Senza distrazioni e senza calciomercato. Anzi, è lui a prendere parola per primo, proprio per far capire come la pensa: “Ringrazio chi è arrivato e anche chi è andato via” dice l’allenatore del Torino in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Roma. “Alcuni purtroppo non ho fatto nemmeno in tempo a salutarli, anche perché sono state giornate movimentate. Domani c'è una partita importante, da domani comincia il campionato: per quest'anno è la competizione più importante che affronteremo, e vorremo andare avanti in Coppa Italia il più possibile; vorrei cercare di convincervi a parlare poco di calciomercato, ma soprattutto della Roma. Vorrei che i miei giocatori, visti i tanti movimenti in entrata e in uscita, stessero concentrati. Domani abbiamo la prima vera partita. Dobbiamo pensare solo a quella".
È però inevitabile chiedere qualche considerazione sulla rosa a sua disposizione, che si è rinforzata con gli acquisti di Soriano e Zaza al fotofinish. “Zaza non l’ho ancora nemmeno visto” elude Mazzarri, “ma chiaramente lo conosco. Così come Soriano, che adesso vedo se convocare. Tutti i giocatori appena arrivati faranno lunedì dei test specifici, per capire il livello atletico e di conseguenza stilare una tabella di lavoro precisa. Se sono soddisfatto? Io credo nel lavoro e nell'organizzazione. Ho dato delle indicazioni alla società sul numero dei giocatori che è giusto avere a disposizione se si fanno solo campionato e Coppa Italia: in carriera, quando ho avuto il numero giusto, sono riuscito a far rendere i giocatori al 110%, cioè hanno sempre fatto meglio rispetto a prima che li incontrassi. La rosa è ampissima, ma è anche vero che c'è ancora il mercato aperto in alcune Nazioni fuori dall'Italia. Io dico: siamo tanti, anche l'anno scorso si parlava di grande qualità. Penso che se i ragazzi saranno disponibili, allora si potrà far bene. Punto. Sbilanciarsi su altri discorsi ora non mi piace". Il riferimento va ai problemi di sovrannumero relativi all’attacco, dove oltre a Zaza e Belotti ci sono Niang, Falque, Ljajic e il giovane Edera. Troppi. “Sì, siamo moltissimi” concorda Mazzarri. Che però insiste nel voler parlare solo della Roma.
E su cosa, in particolare? “La Roma a centrocampo ha fatto cose strabilianti. Era una grandissima squadra già l'anno scorso, e con Di Francesco ha dimostrato di saper fare molto bene. Stanno bene, credo. Domani sappiamo per tutti che vale il minutaggio, dei giocatori che magari non hanno i 90' in campo. Con la rosa che ha la Roma dobbiamo essere perfetti per sperare di poter portare a casa un risultato positivo”. Poi, sul suo modulo: “Ancora da verificare è il minutaggio. Chi è arrivato dal Mondiale ha forse venti minuti o mezz'ora, non di più. Questa è una variabile che solo all'allenatore forse interessa. Io valuto tutto, anche il fatto che abbia tre cambi: devo trovare il modo di fare gli undici che mi reggano meglio degli altri i 90', e poi vediamo". Sulle fasce: "Non dipende il piede. Dipende dai movimenti che fanno: più duttili sono, più mi piace. Mi interessa vedere come loro si adattino a stare a destra o a sinistra. Dipende da come stanno. Rincon? Saprò solo oggi se sarà recuperabile o meno. È stato fermo per una botta: stava bene, non penso che due o tre giorni possano far cambiare il tutto". Chi può giocare è forse Berenguer: “È molto duttile e attento. È giovane e intelligente, ed è migliorato tanto. È un jolly che può fare la fascia, a seconda di quello che i compagni fanno anche per lui. Si parla di squadra, di meccanismi. Domani vedrete le mie scelte”.
In chiusura, Mazzarri fa anche due considerazioni sulla Serie A e sui lutti di Genova. “Da qualche anno a questa parte” dice, “ho avuto la sensazione che il nostro campionato fosse sceso di livello. Se vediamo le prime squadre, facevano punti esageratamente in più rispetto alle altre, quindi c'era meno competitività. Ho la sensazione che ci siano segnali di ripresa, e questo fa piacere: le squadre si sono rinforzate, le società medie hanno anche delle risorse, facendo delle spese importanti per giocatori importanti". Il campionato, però, non sarebbe dovuto partire: “Mi adeguo alla volontà della Lega. Secondo me dopo una tragedia come quella che si è verificata a Genova sarebbe stato opportuno restare stare tutti fermi. Rispettiamo la scelta, ma con grande dolore. Faccio le condoglianze a tutte le famiglie colpite da questa sciagura”.
Valentino Della Casa