Nessun posto per il razzismo al Mainz 05. “Solitamente siamo preoccupati quando sentiamo che uno dei nostri abbonati vuole rinunciare alla propria sottoscrizione al club, ma a volte vale anche il contrario”. Si apre così la nota ufficiale pubblicata dal Mainz, sollevato dalla decisione di un ormai vecchio tesserato di porre fine alla propria fidelizzazione con il club tedesco.
A destare scalpore era stata la ragione alla base della scelta, dettata da motivi razziali: “Da alcuni mesi non riesco più a identificarmi con questo club. Ho iniziato ad avere la sensazione che si stia giocando la Coppa d’Africa anziché la Bundesliga”, il messaggio del tifoso reso pubblico nel comunicato. A essere contestata dal sostenitore tedesco era infatti la presenza in campo di troppi giocatori di colore a discapito dei giovani talenti tedeschi “pronti a dare il sangue per la squadra”, terzultima in Bundesliga.
La risposta del club
Una motivazione che il Mainz ha ritenuto ovviamente inaccettabile, condannando l’episodio con una lunga risposta: “Da parte nostra non c’è alcun dispiacere. Siamo contenti che hai deciso di rinunciare al tuo abbonamento perché le motivazioni che hai dato sono la prova che non condividi i valori su cui questo club è fondato”. Valori in linea con lo statuto del club che “promuove lo sport come elemento di unione tra nazionalità, culture, religioni e classi sociali, offrendo una casa sportiva a bambini, giovani, adulti e persone con disabilità, senza guardare genere, origini, colore della pelle, condizioni fisiche e mentali, religione, stato sociale e sessualità”.
Il tifoso non si definiva razzista, ma deluso dal fatto che nella formazione titolare del Mainz giocassero anche nove giocatori neri su undici: “Il razzismo non inizia quando qualcuno si definisce come tale, visto che nessuno normalmente lo fa, piuttosto quando vengono espressi punti di vista razzisti”. Nella dura replica viene contestato anche il pessimo tempismo del gesto, arrivato in un momento in cui il mondo intero e la Bundesliga si sono uniti contro la discriminazione razziale a seguito dell’uccisione dell’afroamericano George Floyd.
I precedenti
Una forte presa di posizione, quella del Mainz, che ha ricordato i precedenti in Italia di Roma e Pescara. I giallorossi, nel settembre 2019, avevano ‘daspato’ a vita dalle proprie partite un tifoso che aveva rivolto insulti razzisti a Juan Jesus su Instagram. Poche settimane dopo la società di Serie B aveva invece bannato su Twitter un altro sostenitore che contestava la posizione assunta dal club biancazzurro contro qualsiasi forma di discriminazione. Gesti forti nella speranza che un giorno non serviranno più.