Non si placa il clima di tensione per il calcio a Taranto. A 10 giorni di distanza dal ritrovamento di una busta con una testa mozzata e sanguinante di un animale diretta al ds della locale squadra di calcio, Vincenzo De Santis (con tanto di scritta "Ds sporco barese"), questa volta sono stati due calciatori del team militante nel girone H di serie D a entrare nel mirino della piazza. I fatti risalgono alla serata di mercoledì 19 febbraio e a denunciarli è stata la stessa società rossoblù: "Due malintenzionati non ancora identificati - si legge - hanno usato violenza nei confronti dei calciatori Salvatore Pelliccia e Antonio Ferrara. Soltanto il buon senso dei due ragazzi ha evitato che il fatto degenerasse".
La società ha elogiato i giovani calciatori, rispettivamente classe 1999 e 2000, e ha condannato nella nota " tutte le forme di violenza che, nell’ultimo periodo, stanno oltraggiando, sotto diverse forme, tutti gli addetti, tesserati e non". Reduce da due sconfitte contro Foggia e Team Altamura in campionato, il Taranto è oggi quinto a -8 dal quarto posto occupato dall'Audace Cerignola.
Prima dei due fatti di cronaca, era stato il presidente Massimo Giove a incassare la contestazione dello stadio Iacovone mentre nello scorso dicembre nei pressi dello stadio fu trovato un manichino con una corda al collo e scritte offensive verso l'allora ds Gino Montella. "Si sta creando un clima insostenibile di guerriglia - è la denuncia del Taranto - deturpando l’immagine pubblica della città su scala nazionale" Il club fa inoltre sapere di aver "provveduto ad attivare tutte le azioni necessarie per assicurare i responsabili alla giustizia". E domenica intanto sarà sfida al Bitonto capolista: parlare di calcio giocato così diventa però molto complicato.