La delusione Champions, i dubbi di Messi. Luis Suarez si confessa a Fox, prima dell'inizio della Copa América (lunedì partita contro l'Ecuador). "Dopo l'eliminazione contro il Liverpool in Champions League volevo sparire dal mondo" ha confessato l'attaccante uruguaiano. "Sono stati i giorni peggiori della mia vita e della mia carriera, insieme a quelli del Mondiale del 2014. Non volevo nemmeno portare i miei figli a scuola, perché tutti avrebbero visto che stavo male. Trascorrevo i giorni senza voglia di fare nulla" dice.
Criticato lui, criticato il Barcellona, criticato anche Messi. "Parliamo molto di queste cose tra noi" ammette, "ed è ovvio che gli faccia male. È un essere umano. Il calciatore sa che deve poter sopportare le critiche, ma non quando diventano estreme. Io vedo che ogni giorno si dice che Messi non vuole questo, non vuole tecnico o altro. Non è così. Non dice nulla, invece. E credo che sia così anche nella Nazionale. Anzi, gli chiedevano delle cose e lui diceva: 'Non fatelo, accetto la vostra decisione'".
Poi l'attaccante del Barcellona è tornato anche su quel famoso morso a Chiellini ai Mondiali del 2014 e alle conseguenze del suo sciagurato gesto: "Non accettavo la realtà, quando mia moglie mi chiedeva cosa era successo le dicevo che ci eravamo solo scontrati. Mi sono rivolto agli psicologi e questo mi ha aiutato molto ad accettare gli errori e a crescere. Ho sofferto molto, sono stato davvero male, per mia moglie, per i miei figli, per i miei compagni.
I 4 mesi di squalifica e le 9 partite lontano dalla Nazionale? Fu inumano il modo in cui fui trattato. Avevo firmato col Barcellona e non ci fu nemmeno una presentazione. Pensavo che la mia carriera fosse alla fine, ma sono grato al Barça: quando mi chiamarono piansi tutto il giorno".