Cinque risultati utili consecutivi, tre pareggi e due vittorie: il Sassuolo non vuole fermarsi. Di fronte l'Inter, ma nella testa di Eusebio Di Francesco, nonostante le frasi di circostanza, potrebbe esserci altro, magari la Roma...
"Spesso si dimentica da dove siamo partiti" - ha dichiarato l'ex giallorosso ai microfoni di Sky Sport 24 - "E' normale che quando le cose vanno bene si voglia fare sempre meglio. Il mio futuro lo valuterò nelle prossime settimane, non troppo avanti perché poi si fa troppo tardi. Ma siamo vicini alla mia scelta definitiva. La settimana prossima ci vedremo per valutare il futuro. C'è grandissimo rispetto reciproco, è una società che mi ha dato tanto: valuteremo insieme. Al di là delle clausola che esiste, se ci fosse un'altra squadra non ve lo direi in questo momento. Roma? Preferisco non parlarne, ripeto, prima devo parlare con la società".
Intanto c'è da chiudere al meglio la stagione. Prossimo avversario l'Inter, in crisi di risultati: "Per me è indifferente, perché interpreteremo la gara come sempre, cercando di mettere in mostra i nostri giovani e di far bene. Vogliamo dare continuità ai risultati. In Inter-Sassuolo si è visto di tutto, magari non fu bellissimo prendere sette gol, ma ci ha permesso di crescere, anche a me come allenatore. Giocherà chi è sceso meno in campo, penso a giocatori come Biondini e Magnanelli: giocatori che hanno dato tanto a questa maglia e meritano. Berardi? Il fatto che sia corteggiato dall'Inter è una cosa sua, ben venga il fatto che sia maggiormente motivato: darà qualcosa in più"
Il Sassuolo poteva fare meglio? "Abbiamo lasciato tre punti per una pec e magari in qualche caso avremmo meritato qualcosa di più in qualche partite. Abbiamo tanti ragazzi giovani, molti arrivano dalla Primavera: le sconfitte fanno crescere". Real e Juventus se la giocheranno alla pari? "La Juventus è in grande crescita e ha fatto un percorso importante in questi anni che adesso la porta a giocarsela alla pari con il Real: 50 e 50. Tutto e subito difficilmente si ottiene. La Juve ha costruito qualcosa di importante anche attraverso le scelte di mercato, Dani Alves è la dimostrazione. Sembrava avesse dato tutto e invece in determinate partite fa la differenza: l'esperienza conta molto"
Su Totti: "Non l'ho chiamato, ho solo lettoche ha riempito nuovamente l'Olimpico, a testimonianza del grande amore di Roma. Ma non solo, perché in qualsiasi stadio vada Francesco riceve tantissimi attestati di stima e questo è un bellissimo riconoscimento per un grandissimo campione. Se lo avreiallenato volentieri? Ci ho giocato assieme volentieri. E' la volontà del calciatore, la testa che fa la differenza. Io ho smesso a 35 anni perché sapevo che non potevo dare più nulla e ho deciso di cambiare mestiere. Francesco ha continuato fino a 40, ora si dice che voglia smettere, ma io da lui non l'ho mai sentito dire"
Conte ha trionfato in Inghilterra, voglia di calcio britannico? "La Premier è un campionato entusiasmante. Conte ha fatto un grande lavoro con una squadra di qualità. Antonio ha ridato ordine, anche tattico. E' un allenatore che ha un'idea e sa quello che vuole. Io all'estero? Penso ancora di no, credo che il mio percorso sia ancora qui in Italia, un domani magari sì". In chiusura d'intervista si parla di Daniele De Rossi: "E' un giocatore importante per la Roma, non solo per le qualità tecniche ma anche per il senso di appartenenza. E' un giocatore che può dare ancora tanto e certe squadre hanno bisogno dell'elemento identitario, la Juventus è la dimostrazione. Con tantissimi stranieri si perde un po' il senso di appartenenza"