Aprite il profilo Instagram di Dani Alves e troverete un mondo, il suo mondo. Canta, balla, suona, urla, pulisce per terra, gioca con i cani, apre birre con un calcio, augura ‘buon natale’ in mutande e bacia la sua bella Joana in ogni modo. Dani non cerca giustificazioni, non lo ha mai fatto, nemmeno quando si faceva i chilometri pur di racimolare qualche soldo, su e giù per i campi in Brasile. “La gente pensa che io sia pazzo ma quando bisogna lavorare so esattamente cosa fare”. Vincere. Lo dice la sua storia: 23 trofei con la maglietta blaugrana addosso, 11 titoli internazionali per club ossia più di tutta la rosa bianconera. Al Barcellona ‘non mi volevano più’ e così Dani ha fatto le valigie destinazione Torino, a costo zero. Sì. Zero euro per il cartellino. Il brasiliano si presentò con idee chiare e queste parole, in conferenza: “Voglio aiutarla a realizzare il suo sogno, vincere la Champions”. Dani l’ha già vinta tre volte - a Roma, Londra e Berlino - e la finale di Cardiff sarà la sua quarta in carriera. In campo un demonio: dalla notte di Oporto al ritorno contro il Monaco, gol bellissimo e personalità da far battere il cuore ai tifosi. E Allegri nel post ha ammesso, sincero: “Qualcuno tre mesi fa lo voleva impiccare. Un giocatore quando è bravo è bravo sempre”. Non c’è mese che tenga, e se l’appuntamento è importante allora tanto meglio, non lo sbaglierà di certo. Non lo ha mai fatto. Monchi lo pagò 550 mila euro e se lo portò al Siviglia nel 2002, il Barcellona ci investì 35 milioni quasi sei anni dopo. Soldi ben spesi. E ora sorride la Juventus. Ma soprattutto si diverte ancora lui, Dani. Che non ha mai nascosto il suo segreto: "Ho bisogno di sentire gioia” anche a 34 anni. Non è pazzo, è semplicemente un campione.
Data: 10/05/2017 -