Il riscatto di Quagliarella passa anche per i gol. Dopo lo sfogo mediatico è arrivato anche quello sul campo: 4 reti nelle ultime sei gare. Decisivo anche a San Siro, il bomber di Castellammare ha spiegato come si fa a battere un para rigori come Handanovic:
"E' stato un rigore pesante perché Samir è particolarmente grosso, copre bene la porta" - si legge nelle pagine del Secolo XIX - "I più mi conosce bene visto che abbiamo giocato insieme. Dovevo essere perfetto nell'esecuzione. Tanta gioia dopo il gol per un altro successo da ricordare. Due vittorie nel derby, due a San Siro, stagione da record per la Sampdoria".
La svolta? Quando Miranda gli ha fatto una finta... "Mi è montata la carogna: ci tenevo a fare bene e poi devo essere io a dare l'esempio. Anche per il ruolo che ricopro, là davanti. Devo essere il primo a buttarmi su ogni pallone, a pressare ogni volta che mi capiti vicino e fare quella corsa in più per i compagni. Questa Samp mi ricorda la Juventus, il Napoli di Mazzarri e il Torino di Ventura".
Parole al miele per Giampaolo: "E'uno di quegli allenatori in grado di trasmettere sicurezza mentale. Di quelli che preparano le partite e 'vedrete che succederà così...'. Di quelli che ti sostengono sempre. Giochiamo bene, anche se, chiaramente, le luci della ribalta se le prende tutte Schick. Ma io penso a quei centrocampisti che a ogni partita percorrono 12 o 13 chilometri, solo a guardarli mi stanco al posto loro".
Sulle critiche: "Nel calcio funziona così, ci stanno. Io me le sono prese, ma sono rimasto lo stesso di qualche mese fa. Ho sempre lavorato per rispondere sul campo a chi mi criticava, perché è l'unica risposta che posso dare. E' una stagione che mi soddisfa e mi sento molto sereno nel poter aiutare e affiancare i giovani: mi piace seguire la loro crescita. Un giorno mi arrabbio, il giorno dopo gli do una carezza...".