È arrivato a Bergamo a gennaio, per sostituire il partente Gagliardini. Bryan Cristante in punta di piedi si sta ritagliando sempre maggior spazio nella squadra di Gasperini: "Contro il Pescara ho fatto una buona partita, sono calato nel secondo tempo, ma è normale visto che era da un po' che non partivo da titolare. Quando sono stato chiamato in causa però ho sempre dato il massimo" ha dichiarato in un'intervista concessa al Corriere di Bergamo. In un anno ha cambiato quattro squadre: Benfica, Palermo, Pescara e ora Atalanta. Questa potrebbe essere la piazza giusta dove affermarsi: "Il Benfica è un top club europeo per questo era difficile affermarsi, mentre Palermo e Pescara avevano delle difficoltà di squadra. L’Atalanta ha tutte le caratteristiche per permettermi di fare bene. Un società è solida, un gruppo super e l’allenatore ha esperienza e sa lavorare con i giovani. Gasperini è un maestro di calcio, la sua esperienza è stata molto importante nel decidere se venire a Bergamo o meno. Segreti? Siamo tutti giovani, ci piace scherzare, ma a Zingonia tutti diamo il 100%, così solo al Benfica dove il primo anno con Jorge Jesus gli allenamenti erano anche più intensi. Il migliore? Caldara, ogni domenica deve marcare gente fortissima, ma rimane sempre tranquillo".
E poi ancora Portogallo: "Lì vivono il calcio in modo ancora più spasmodico rispetto all'Italia. La gente riempie gli stadi e vive quasi esclusivamente di questo sport. Il Benfica per i tifosi è una religione, ci sono sempre almeno 50 mila spettatori. È stata un'esperienza formativa e tornare in Italia non è un passo indietro, ma avevo voglia di rimettermi in gioco". Sembra già lontano il giorno del debutto con il Milan in Champions League a soli 16 anni: "Non ho mai sentito la pressione, probabilmente pesava più agli altri. Modello? Ho avuto l'opportunità di allenarmi con Inzaghi, Gattuso e Thiago Silva, ma da piccolo stravedevo per Lampard". A Bergamo ha ritrovato un suo compagno delle giovanili del Milan, Petagna: "Non lo sopporto però quando mi fa aspettare perché ha delle interviste e mi tocca riaccompagnarlo a casa a Milano".