Diversi mesi fa, formalmente il 16 giugno, la Sampdoria è stata acquistata da Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi. Proprio quest'ultimo ha parlato a La Gazzetta dello Sport e ha raccontato l'acquisizione del club e definito la situazione attuale della squadra e di Pirlo.
Sampdoria, l'intervista di Manfredi
Il neo proprietario della Sampdoria ha innanzitutto parlato dell'acquisizione: "Il nostro approccio è stato il frutto di un lavoro iniziato diversi mesi prima. Bisogna ringraziare il cda, i creditori e gli stakeholders esistenti. La Samp è un club storico ed è stato complicato anche il post acquisizione: abbiamo rischiato decine di milioni del nostro capitale, altrimenti l'avremmo dovuta prendere in Serie D", ha detto Manfredi.
"Questa è un'azienda acquistata all'interno della composizione negoziata - ha continuato - e occorre rispettare dei parametri. Vogliamo un progetto ambizioso ma sostenibile. Gestio Capital è una multi family office: gestiamo capitali di investitori privati e li usiamo per operazioni ad alto valore aggiunto come la Sampdoria. Fondi stranieri? Abbiamo interlocuzioni spesso con investitori: vedremo se ci sarà l'occasione giusta".
Sul motivo che li ha spinti a prendere il club ha detto: "Abbiamo analizzato questa possibilità con un pregiudizio: sappiamo che il club ha valore intrinseco più importante di molti altri club, anche se i numeri non ci daranno certezza".
Sulla posizione di Pirlo: "Siamo consapevoli che sia un campione insieme al suo staff. Pirlo ci porterà fuori da questa situazione. Sapevamo che la B sarebbe stata complicata: c'è una data per la quale ci aspettiamo di essere in Serie A, ma è presto".
Sul tentativo di ostacolarli nell'acquisto: "La Sampdoria la vogliono tutti, altri vorrebbero essere al nostro posto. Siamo custodi di una parte importante del calcio italiano e europeo. Il valore della Samp però sono i tifosi e la squadra appartiene a loro".