Andrea Pirlo è stato uno dei tanti protagonisti al Festival dello Sport organizzato da La Gazzetta dello Sport a Trento. L'allenatore della Sampdoria ha raccontato diversi anedotti e non solo.
Le parole di Pirlo
Andrea Pirlo ha esordito parlando dei suoi allenatori: "Mazzone è stato il primo a vedermi in quella posizione. Dovevo essere il Falcao del Brescia e ci ha visto lungo. Ancelotti invece è una persona fantastica e rappresenta un pezzo di storia. Sono orgoglioso di averlo avuto come allenatore e amico. Trapattoni è stato il primo a convocarmi in Nazionale e devo ringraziarlo per questo. Infine Conte mi ha fatto riaprire un ciclo con la Juventus e ho trovato in lui la persona giusta. Mi ha fatto rivivere una seconda giovinezza. Con Lippi siamo diventati campioni del mondo, l'avventura azzurra è indimenticabile per tutti".
Su Allegri, invece, Pirlo ha dichiarato: "È stato un rapporto normale nonostante siano state dette tante cose. Sono stato due anni con lui, il primo al Milan che è stato l'unico infortunato della mia carriera in rossonero. Lui nel mentre aveva trovato altre soluzioni e aveva pensato che non fossi un giocatore più importante per quel Milan. Alla Juventus ho fatto un bellissimo anno con lui, era la ciliegina sulla torta per chiudere il ciclo in bianconero. Non volevo essere un peso per nessuno e non giocare partite importanti, per questo ho preferito andare via io anche se avevo ancora un anno di contratto".
Passando alla Nazionale, Pirlo ha ricordato il cucchiaio ad Hart durante Italia-Inghilterra agli Europei 2012: "Avevo visto che faceva un po' di sceneggiate muovendosi, allora nella rincorsa ho preso questa decisione. Prima non avevo pensato a niente, ero sereno. Fosse rimasto in porta sarebbe stato un disastro".
Sulla cavalcata ai Mondiali 2006: "C'era convinzione all'interno del gruppo di avere la possibilità di arrivare fino in fondo. Poi questa sicurezza è cresciuta anche grazie alla vicissitudini esterne. Abbiamo creato un gruppo solido che ci ha permesso di realizzare questo sogno".
Passando alla carriera da allenatore, Pirlo ha concluso: "Devo solo ringraziare la Juventus per aver pensato me e avermi fatto allenare senza esperienza. Abbiamo fatto un bel percorso intraprendendo un certo modo di giocare. Sono sicuro avremmo fatto ancora meglio negli anni successivi ma non sono rimasto male della loro decisione. Sono stato etichettato come un allenatore diverso per aver iniziato in bianconero ed è chiaro che poi puoi andare solo in discesa. Avevamo iniziato un bel percorso, con tantissimi giovani che negli anni sarebbero diventati giocatori importanti. Mi è dispiaciuto abbandonare quel percorso ma adesso sono contento uguale".
"Con Maldini solo chiacchiere tra amici", così ha risposto Pirlo sulle voci di un suo possibile arrivo al Milan da allenatore.
Infine sulla Sampdoria: "La società non ha chiesto un risultato immediato ma di creare un progetto insieme per far crescere un club nuovo da un fallimento. Era impossibile dire di no, parliamo di una squadra conosciuta in tutto il mondo e con una tifoseria fantastica. Pensiamo di fare un campionato dignitoso con giocatori giovani e senza soldi a disposizione per comprare calciatori sul mercato. Non ci può aiutare nessuno e sappiamo che siamo da soli ma è bello in caso raggiungere qualcosa di importante a fine anno".