Countdown partito, calendario che dice meno quattro. Un centinaio di ore e sarà ancora derby, il numero cento quattordici nella storia di Genoa e Sampdoria. Attesa che sale, aumenta di minuto in minuto. Come la coda che da questa mattina all'alba ha iniziato a formarsi davanti al Sampdoria Point di via Cesarea nel centro di Genova, dove alle 10 è scattata la vendita libera dei pochi tagliandi (circa settecento per Gradinata Sud e Gabbia Sud, settori riservati ai tifosi blucerchiati) ancora a disposizione per non mancare all'appuntamento più importante dell'anno. "E più emozionante: il derby di Genova è da vivere allo stadio". "Io non sono tifoso della Sampdoria, sono simpatizzante, quello di sabato è il mio primo derby e almeno una volta nella vita volevo vederlo" raccontano Cristiano e Federico all'uscita dal Point biglietto tanto desiderato in mano. Le sensazioni a pochi giorni dal fischio d'inizio? "Forse dopo tanti anni è uno dei pochi derby dove partiamo favoriti e la cosa non dice bene - sorride Roberto - ma ce la giochiamo". Divisione su chi sarà l'uomo derby. "Per me Muriel, - che va per la maggiore - io dico Schick all'ultimo. Entrando dalla panchina? Ovvio" ancora Federico. C'è chi invece per vincere punta tutto sulla difesa, per una vittoria da portare a casa ad ogni costo (e con ogni mezzo). "Spero in un gol di Regini di mano in fuorigioco" l'ultima battuta prima di tornare a casa, biglietto per una notte che preannuncia spettacolo (e un Ferraris pieno, Nord esaurita in prevendita e pochi posti ancora disponibili presso il Genoa Museum and Store) gelosamente custodito in tasca. Perché il derby della Lanterna é anche e soprattutto questo: tanti sfottò, che durano tutto l'anno. Voglia di vincere e di godersi un bellissimo spettacolo.
Data: 07/03/2017 -