Nessuna ossessione, solo sana voglia di primeggiare. Ronaldo segna e vince per migliorarsi, i premi personali sono una logica conseguenza della sua fame di vittoria. E’ così anche per il Pallone d’Oro, che il prossimo dicembre potrebbe raggiungere quota sei nella bacheca del campione portoghese. Una grande riconoscimento, ma mai un’ossessione: “Ho detto molte volte che vincere il sesto Pallone d’Oro non è un'ossessione per me – Ha rivelato Ronaldo in un’intervista esclusiva a France Football - So già, in cuor mio, che sono uno dei migliori giocatori della storia.
Certo che voglio vincerlo questo Pallone d’Oro, sarebbe una bugia affermare il contrario. Lavoro per quello. Mi alleno per segnare gol e vincere partite, senza nessuna ossessione. E sì, penso di meritarmelo”. Il portoghese è tornato poi sul passaggio alla Juventus: “E’ stata una buona scelta, un successo per me. Non sono venuto alla Juve per i soldi, guadagnavo lo stesso a Madrid se non di più... Ma al Real non ero più considerato come prima. La differenza è che la Juve mi voleva davvero, me lo ha detto e me lo ha dimostrato. All'interno del club, in particolare da parte del presidente Florentino Perez, non mi consideravano più come all'inizio. I primi quattro o cinque anni, ho avuto la sensazione di essere Cristiano Ronaldo, dopo meno.
E quando circolavano notizie sul fatto che volessi andare via, avevo l'impressione che Perez non me lo avrebbe impedito. Il presidente mi guardava come se non fossi indispensabile, non mi ha mai visto se non come un rapporto d'affari e non mi ha mai detto qualcosa che venisse dal cuore. Non è stata una questione di soldi: se avessi voluto fare del mio trasferimento una questione di denaro, sarei andato in Cina, dove avrei guadagnato cinque volte quello che prendo qui o al Real. Ho realizzato molte cose buone con il Real Madrid e ho passato momenti incredibili, che ricorderò per sempre, così come i tifosi. Ma penso che dopo nove anni lì, era tempo per me di cambiare club e trasferirmi”, ha concluso il portoghese.