Una carriera da Fenomeno, trascorsa ad incantare il mondo con gol e magie. Ronaldo ha lasciato la propria impronta nella storia, con dimensione ridotta rispetto a quella che sarebbe potuta essere senza infortuni.
Il calcio resta il suo mondo, nelle vesti di presidente del Valladolid, club che ha imparato ad amarlo in un ruolo diverso ma al tempo stesso importante. Un'avventura che il brasiliano ha voluto con tutto se stesso, come ha sottolineato nel corso dell'intervista esclusiva rilasciata a Sky Sport per 'I Signori del calcio', in onda questa sera alle 23.30: "Una città con un potenziale incredibile, di 400.000 abitanti, situata in una regione con più di 1 milione e mezzo di persone. Il club che milita in Liga, con 90 anni di storia e tradizione. Era il colpo perfetto! Perciò mi sono buttato di testa".
Qualche possibilità c'è stata anche in Italia: "Ho avuto proposte in Italia, in Inghilterra e Portogallo. Devo dire che erano molto interessanti, ma ho scelto il Valladolid per motivi ben precisi. In particolare la tradizione del club e i potenziali della città e della società. Milan? No, non mi hanno parlato del club rossonero. È molto al di sopra del mio budget"
Sull'Inter: "Per quella società nutro un sentimento viscerale, da presidente devo dire che Moratti è una forte ispirazione per me. Un’ispirazione perché mi ha insegnato tantissimo, dai valori importanti ai rapporti con i calciatori, compreso con me. Cosa non rifarei? Mettere spalle al muro il presidente per decidere il mio futuro. Perché nel momento in cui gli ho chiesto di mandare via Cuper altrimenti me ne sarei andato via io, Moratti ha deciso di tenere Cuper. Perciò non lo rifarei, cercherei piuttosto di far prevalere la mia idea in un’altra maniera in quella situazione".
Da Messi a CR7, Ronaldo non può non parlare dei fenomeni di oggi: "Messi mi entusiasma, mi fa sognare e divertire. Ha un controllo di palla che pochi lo fanno oggi, fa cose con il pallone inimitabili. Anche Cristiano Ronaldo non posso escludere e dimenticare, mi fa sognare anche lui. Chi dei due è il vero Ronaldo? Questa è una battuta che non deve dar fastidio a nessuno dei due. Perché quando me lo dicono io rimango molto orgoglioso e sono sicuro che anche lui lo sia. Diciamo che entrambi siamo i veri Ronaldo".