Nella serata di venerdì 15 novembre, la gara del Gruppo 2 della Lega C di Nations League tra Romania e Kosovo era stata sospesa dopo che la squadra ospite aveva volontariamente abbandonato il terreno di gioco. Questa a causa di alcuni cori sulla Serbia intonati da parte dei sostenitori della Romania. In seguito all'accaduto, ampiamente dibattuto sia da una parte che dall'altra, è arrivata la decisione della UEFA.
Romania-Kosovo, la sentenza della UEFA
Con il risultato fermo sullo 0-0, al 93' i giocatori e lo staff del Kosovo avevano deciso di abbandonare il terreno di gioco a causa dei cori subiti da parte della tifoseria avversaria. Tanti i gesti poi mostrati sia in campo che fuori dal terreno di gioco, tra "provocazioni" culturali e spogliatoi lasciati in cattive condizioni.
Dopo aver esaminato l'accaduto, la UEFA ha preso una decisione comunicata ad Adnkronos: "Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento Disciplinare Uefa, sono stati avviati procedimenti disciplinari nei confronti della Federcalcio rumena e della Federcalcio del Kosovo a seguito della partita di Uefa Nations League tra Romania e Kosovo giocata il 15 novembre 2024 a Bucarest, in Romania".
Sull'accaduto, al termine della gara, si era espresso anche Amir Rrahmani, difensore kosovaro del Napoli: "Ne abbiamo abbastanza! Il Kosovo fa parte della UEFA e chiediamo di essere trattati con rispetto. È tempo di fermare questi comportamenti irrispettosi nei confronti della nostra Nazione una volta per tutte!".