La Roma è un muro: a Leverkusen finisce 0-0 e i giallorossi sono in fi...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 18/05/2023 -

La Roma è un muro: a Leverkusen finisce 0-0 e i giallorossi sono in finale di Europa League

profile picture
profile picture
Una gara eterna in cui la squadra di Xabi Alonso ha provato in tutti i modi a segnare, senza riuscirci. Traguardo storico: per i giallorossi di Mourinho è la seconda finale europea consecutiva, due quante quelle disputate in precedenza in tutta la storia continentale del club
Una gara eterna in cui la squadra di Xabi Alonso ha provato in tutti i modi a segnare, senza riuscirci. Traguardo storico: per i giallorossi di Mourinho è la seconda finale europea consecutiva, due quante quelle disputate in precedenza in tutta la storia continentale del club

La Roma a Leverkusen si fa muro (o Mouro per sottolineare ancora di più l'impatto del portoghese sulla squadra), incassa tutti i colpi del Bayer che ci ha provato in qualsiasi modo a segnare nella porta di Rui Patricio ma riesce a non subire gol, a uscire dalla BayArena con uno 0-0 e a prenotare il biglietto più ambito. Quello per Budapest e per la finale di Europa League. 

 

mourinho-roma-getty.jpg

 

Una partita di forza e di nervi, di resistenza, cuore e sacrificio. Con un undici titolare senza il trio di 'quasi' recuperati, non al 100% ma tutti convocati. In panchina Dybala, Smalling ed El Shaarawy. Attacco con Abraham e Belotti, sostituito all'intervallo da Wijnaldum. Difesa con Cristante, Ibanez e Mancini che per metà del secondo tempo ha continuato a giocare con un fastidio all'adduttore. Spinazzola e Celik sulle fasce ma nessuno dei due ha finito la gara: il primo ha alzato bandiera bianca al 34', il secondo al 78'. Entrambi out per problemi fisici, motivazione di cambio che ormai per la Roma non è più una novità. Ma è tornato Smalling per gli ultimi 12 minuti (più lunghissimo recupero) di gara. 

 

matic-roma-image-1.jpg

 

Una partita che il Leverkusen ha provato a sbloccare in tutti i modi, fin dall'inizio e chiudendo con cinque attaccanti. Una volta (anzi, più volte) è Azmoun, poi Demirbay, poi Wirtz che nasconde il pallone e ispira i compagni. E così, a ripetizione, fino all'ultimo dei 98 minuti di semifinale. Rui Patricio chiamato agli straordinari. La difesa a farsi muro, il centrocampo - con un Matic formato Champions - a diventare filtro, l'attacco a cercare di far respirare la squadra. Una gara chiusa dalla Roma con 28 tiri totali incassati e 1 solo fatto. Ma il gol non era indispensabile per conquistare la finale, visto l'1-0 dell'andata all'Olimpico; l'importante era non prenderne. E così è stato. Tanta sofferenza ma poi la gioia, ancora più grande. Per raggiungere a distanza di un anno un'altra finale europea (l'avversario sarà il Siviglia), la seconda consecutiva come non era mai accaduto nella storia della Roma. Solo con Mourinho.

 

roma-squadra-mourinho-giocatori-getty.jpeg

 

"Lui è diverso in tutto, lui ti fa percepire l'importanza della partita - ha commentato Pellegrini a fine partita -. Ognuno sapeva cosa fare qui oggi, poi le partite sono sempre difficili ma in Europa quello che ci ha dato si vede perché la mia sensazione è che ci mancasse sempre un pezzettino per arrivare lì. Mourinho in questo ci ha aiutato tanto e ci ha dato non solo quel pezzettino che ci mancava ma anche di più". Quella di Budapest sarà la sesta finale europea per José Mourinho che a fine partita è andato ad abbracciare uno ad uno i suoi giocatori. L'aveva detto: "Voglio la finale per loro e per i tifosi". E al termine di un'altra serata europea Special ci è riuscito.



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!