Riforma serie C? Marino (Olbia) favorevole: "Apriamo alla C Élite"
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Data: 14/05/2020 -

Riforma serie C? Marino (Olbia) favorevole: "Apriamo alla C Élite"

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“Rivedere lo status di ‘professionisti’, non possiamo essere paragonati a club di Serie A e B”
“Rivedere lo status di ‘professionisti’, non possiamo essere paragonati a club di Serie A e B”

Riforma della Serie C, è il momento delle ipotesi, dei calcoli, delle proposte. Il futuro del calcio non è mai stato così incerto. Il presidente dell’Olbia Alessandro Marino,  invece, pare avere le idee chiare: “Non sarei affatto contrario al progetto di dividere la terza serie in ‘C Élite’ e Serie C. La prima con un solo girone nazionale, sulla falsa riga della Serie B, e la seconda con due gironi da 20 squadre semiprofessionistiche”, spiega a gianlucadimarzio.com.  

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"Più appeal per le tv e meno pressione fiscale"

“Una riforma che permetterebbe di creare un prodotto nuovo, con maggiore appeal televisivo. Più introiti per la ‘C Elite’ e meno pressione fiscale per la C”. Una proposta che la Federazione aveva già accarezzato: “Il presidente Gravina stava già lavorando in questo senso. Inoltre, una nuova categoria semiprofessionistica offrirebbe maggiori possibilità per i giovani calciatori”. Resterebbe da capire come effettuare la suddivisione delle squadre: Semplice, in base alle classifiche della prossima stagione. In questo modo ci sarebbe un principio meritocratico e il Governo avrebbe un anno di tempo per definire gli status professionistici e semiprofessionistici. Ma sarebbe importante stabilire da subito le regole di promozioni e retrocessioni”. 

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Controllo dei costi e salary cup

“La riforma dovrebbe, tuttavia, prevedere necessariamente anche un controllo sui costi e un tetto ingaggi”, prosegue Marino, altrimenti si rischierebbe addirittura di peggiorare le perdite economiche attuali”. Il presidente dell’Olbia non ha dubbi: “Bisogna fare in fretta. È inaudito che oggi un club di C venga equiparato ad uno di Serie A. Prendiamo come esempio l’emergenza Covid-19. Vorrebbero farci tornare in campo ma il protocollo sanitario è inattuabile in C, sia sul piano finanziario che sanitario. Non è colpa nostra se siamo professionisti con meno entrate e risorse rispetto a Serie A e B. I calciatori devono essere protetti in tutte le categorie”.

Fabrizio Caianiello

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Tags: Serie C



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