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Data: 14/10/2018 -

Mancini: "Pareggio sarebbe stato ingiusto, è iniziata una nuova storia"

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Il ct dell'Italia Roberto Mancini commenta la vittoria sulla Polonia per 0-1: "Avremmo potuto segnare anche prima"
Il ct dell'Italia Roberto Mancini commenta la vittoria sulla Polonia per 0-1: "Avremmo potuto segnare anche prima"

Questa volta è festa. Polonia-Italia termina con il risultato di 0-1: la Nazionale guidata da Roberto Mancini gioca bene e trova un gol con Biraghi al 92' che regala la salvezza certa degli azzurri nella Serie A di Nations League e che condanna gli avversari polacchi, usciti tra i fischi. Rabbiosa e cercata è l'esultanza di tutti i giocatori italiani; bello anche l'abbraccio del ct che con questa vittoria può pensare al futuro con molta più fiducia. "L'abbraccio con Bernardeschi? Era liberatorio. Abbiamo dominato la partita, avremmo anche dovuto fare gol prima, sarebbe stato ingiusto finire con lo 0-0".

Mancini è molto felice per la prestazione e il carattere del gruppo: "I miei ragazzi" continua il ct nel postpartita di Polonia-Italia, "stanno cercando di fare il massimo. La vittoria è buona, la partita è stata invece ottima: abbiamo giocato benissimo. Possiamo migliorare, ma ci vuole tempo. Il calcio è anche questo: all'improvviso viene un gol all'ultimo minuto che cambia tutto. Ma per come stavano andando le cose da un po' di tempo, non mi sarei stupito se ci fossimo fermati sullo 0-0..." ammette, questa volta con il sorriso sulle labbra.

Si parla anche dei cambi e in particolare la scelta di inserire Lasagna e non Immobile: "Cambiare prima? No, perché stavamo giocando benissimo. Le sostitutizioni erano tutte dovute all'inserimento di forze fresche in campo. Perché Kevin? Perché rispetto a Immobile è più forte di testa, e noi dovevamo alzare i centimetri della squadra, pensando alle rimesse laterali, ai calci d'angolo... avremmo rischiato di perdere una partita da calcio piazzato dopo aver meritato di stravincerla" continua Mancini. "Ora andremo dal Presidente della Repubblica. Più orgogliosi di andare davanti a lui con una vittoria? No, l'orgoglio è di andare davanti a lui. Punto", conclude il ct.




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