Un'avventura lunga una vita. Una storia d'amore giunta ai titoli di coda, con una nuova esperienza all'orizzonte: Monchi e il Siviglia si dicono addio, il direttore sportivo andaluso a partire dalla prossima stagione ricoprirà lo stesso ruolo alla Roma. Una decisione - in attesa dell'ufficialità - ormai presa e che non ha lasciato indifferente nessuno, nemmeno il figlio Alejandro Rodriguez, che attraverso una lettera commovente apparsa sulle pagine del magazine ufficiale del Siviglia ha voluto salutare e ringraziare il padre.
Perdóname, papá. pic.twitter.com/QNkTQ1kS22
— Alejandro Rodríguez (@Ale_Monchi) 3 aprile 2017
"Sì, perdonami papà. So che ti domanderai il perché. Ed è per qualcosa di così semplice, e a volte irrazionale, che sento di dovertelo dire - ha scritto il figlio di Monchi -. Ho questa vena ‘sevillista’ che ho ereditato da te. Questo amore per questi colori che tu mi hai trasmesso sin da quando ero piccolo. Questa lealtà a uno stemma che ho appreso da te e che adesso si è convertita nella mia filosofia di vita. Per tutto questo non ho saputo come reagire quando, per la prima volta, mi hai confessato che eri esausto. La stanchezza ha vinto su di te e posso dire che io non ne ho capito il perchè. Però tu, prima di essere il direttore sportivo della squadra che amo, sei mio padre. Ho ricordato mentalmente migliaia di volte ogni parola che ci siamo detti quella sera a casa e ho trovato la risposta: devo essere un pilastro solido su cui puoi poggiarti quando le forze ti abbandonano. Io insieme a mia sorella e alla mamma. Tutti siamo stati, siamo e staremo con te in questo cammino che sta per iniziare, e che so che sarà molto duro distante dalla bandiera che sventola nel tuo cuore, ma noi saremo qui per far sì che tu possa trovare nuovamente la spinta e la forza sufficiente per andare avanti“.
“Non mi si toglie dagli occhi l’immagine di te - ha continuato il figlio di Monchi - che, dopo ogni vittoria, venivi a cercarmi negli spalti per festeggiare con me, con tuo figlio. Credo che non esistano parole sufficienti per descrivere l’orgoglio e la felicità che mi hai fatto sentire. Però so che adesso non dovrò aspettare per abbracciarti dopo ogni gol del Siviglia. Tu sarai lì con me. Come tu stesso hai detto, sui tuoi spalti, con i tuoi. E potrò cantare il coro 'Estamos locos de la cabeza', sapendo di avere al mio fianco il più pazzo di tutti. Fino a quel punto, so che ci sono e che ci saranno momenti complicati. Come con la nonna, che a più di 80 anni non riesce a capire il perchè della tua partenza. Però ricorda sempre che i tuoi, quelli che amiamo il Monchi persona, senza dimenticare il Monchi direttore sportivo, camminiamo insieme a te. Le mie spalle, e quelle di tutti noi, aspettano di sentire la tua mano perché, insieme, possiamo prendere lo slancio sufficiente per guardare avanti fino a quando non arriverà il giorno in cui potremo pronunciare il nome del Siviglia senza lacrime negli occhi e questo dolore nel cuore“.
E attraverso il proprio profilo Twitter è arrivata anche la risposta del futuro ds della Roma: “Cosa posso dirti che già non sai? - ha scritto Monchi - Non c'è cura per questo veleno tuo e mio. Questa è la cosa migliore che ci potesse capitare, non curiamoci mai. Grazie Ale“.
Que te voy a decir ya que tu no sepas?
Este veneno tuyo y mío no tiene cura. Eso es lo mejor q nos puede pasar,no curarnos jamás.Gracias Ale https://t.co/jbn5vCe7q0
— Monchi (@leonsfdo) 3 aprile 2017