Contro la grande favorita Villarreal non doveva giocare, e così è stato. Però poi Roberto Rodriguez è entrato, e in 21' ha cambiato partita e sorti del suo Zurigo. Una storia dentro la storia, quella del fratello di Ricardo (Wolfsburg) e Francisco (Lucerna), passato da Novara nell'ultima stagione senza mai lasciare il segno (11 presenze e 1 gol). E quindi tornato a casa, in Svizzera, per ricomporre le ceneri di una squadra storica malamente terminata in Challenge League (la nostra Serie B, ndr) al termine di una stagione disastrosa. Che ha regalato però anche un sorriso, quella vittoria in Coppa che ha consegnato nelle mani del club retrocesso la possibilità di giocare in Europa. Strano, ma vero.
Come strano - e lo dicono anche a Zurigo - è vedere i ragazzi di Uli Forte oggi ancora pienamente in corsa per la qualificazioni ai sedicesimi di Europa League. Lì, a un solo punto da primo posto in un girone tosto con Osmanlispor, Steaua Bucarest e appunto Villarreal. Per il campionato, invece, poche storie: già 10 punti di vantaggio sulla seconda e promozione ormai quasi in tasca, come prevedibile. In tutto questo Rodriguez si sta riprendendo la scena, in un progetto che lo vede come figura centrale, protagonista utile per tornare a giocarsela al più presto con il Basilea e le altre.
Dopo una stagione di rimpianti, una finalmente di gioie per il classe 1990: già 4 gol segnati in Challenge League e uno, importantissimo, proprio in Europa contro il Villarreal, nell'ultima giornata. È entrato al 70' e l'ha cambiata, in un attimo; prima con un tiro a giro che ha colpito l'incrocio, poi prendendosi di prepotenza - non senza discussioni con il compagno albanese Sadiku - la responsabilità del rigore decisivo, a 5' dalla fine. "Sapevo lo avrei fatto", il suo commento. Il sorriso è tornato, il carattere è quello di sempre. E ora anche il mercato in Germania si muove per lui. Dopo la brutta avventura di Novara, Rodriguez è pronto a rilanciarsi. E lo Zurigo spera in una incredibile qualificazione.