Sette come le meraviglie del mondo, sette come quel numero di maglia a cui i tifosi del Milan associano sorrisi e successi, sette come gli anni consecutivi trascorsi nella sua prima esperienza in rossonero (dal 1999 al 2006). Sette (tra le 173 reti realizzate in tutte le competizioni ufficiali con la maglia del Milan) come alcune delle meraviglie messe a segno da Andriy Shevchenko. Sette sì, ma sappiamo già che ne resteranno fuori di altrettanto belle. Una macchina da gol perfetta, l’ucraino. “Per sette anni l’ho amato al pari della mia ragazza”, commentò un giovane tifoso durante un’intervista tv proprio nei giorni in cui Andriy meditava il suo addio da Milano direzione Chelsea. Per poi tornare sì, ma non sarebbe mai più stata la stessa cosa. Per quanto perfetta, una copia di un capolavoro non potrà mai raggiungere i livelli dell’opera originale. Olio su tela, dipinti nati dal genio numero sette su sfondo rossonero. Ecco sette delle reti più belle messe a segno da Andriy Shevchenko con la maglia del Milan, ripercorse nel giorno del suo 41° compleanno:
Milan-Bari: 4-1, 6 febbraio 2000 – San Siro, minuto 89. Calcio di punizione per il Bari, la difesa del Milan allontana. La palla arriva a Shevchenko: stop, primo dribbling, poi lo scatto in campo aperto. Provano a buttarlo giù, non cade. Ne salta un altro, poi una finta, il sinistro a incrociare è millimetrico. Bellissimo.
Milan-Juventus: 1-1, 9 dicembre 2001 – Teatro San Siro, serata di gala contro la Juventus. Andriy nelle grandi gare si esalta e segna: sempre o quasi, spesso in maniera decisiva. “Questo è il gol più bello della mia carriera”. Controllo con dribbling incorporato poco più avanti del centrocampo, fuori uno, due, Sheva si allarga. Troppo defilato e lontano per pensare di tirare. Troppo per tutti, non per lui. Palla all’incrocio opposto, Buffon incredulo.
Milan-Lazio: 3-0, 21 agosto 2004 – Supercoppa Italiana, la Lazio a San Siro viene travolta da un uragano chiamato Shevchenko. Di testa, di sinistro, poi di destro. Al volo. Dal limite dell’area. Potenza e precisione terrificante, Peruzzi impietrito. Tripletta e coppa nella bacheca dell’allora Via Turati. A fine anno, in quella di Andriy, ci sarà un Pallone d’Oro a risplendere
Inter-Milan: 0-3 (0-1 quando la gara fu sospesa), 12 aprile 2005 – Ancora Champions, ancora Inter, ancora Shevchenko. Ossessione, sì. Stop di destro dal limite dell’aria e tiro violentissimo di sinistro sul palo opposto. Nemmeno i fumogeni entrati nella storia di quell’Euroderby riuscirono mai ad offuscare una rete tanto bella.
auguri Sheva!